dal 20 febbraio al 6 marzo 2018
15 giorni, 12 notti
In pensione completa, con accompagnatore dall’Italia e guida locale parlante italiano
L’antico regno del Siam diviene Thailandia, cioè terra degli uomini liberi, nel 1939. Oggi è un paese in tumultuosa crescita, la seconda economia della penisola indocinese, mecca dello shopping low cost. L’antico Siam si era ribellato all’impero Khmer, il potente regno che ebbe centro in quella che oggi è la Cambogia e che in alcuni periodi estese la sua influenza su buona parte degli odierni territori di Thailandia, Laos e Vietnam meridionale. La fondazione del Regno di Sukhothai avvenne quando si crearono i presupposti per la nascita del primo vero Stato siamese nel 1238, con il declino dell’Impero Khmer. Nel 1350 fu fondata la città di Ayutthaya, il cui nome deriva dalla città indiana di Ayodhya, sacra per i buddhisti: si tramanda infatti che il Buddha vi abbia predicato per sette anni. Il Regno di Ayutthaya si espanse enormemente nel 1431 con la conquista di Angkor, la capitale dell’Impero Khmer, e nel 1438 con l’annessione del Regno di Sukhothai. La gestione del territorio fu sviluppata con un sistema feudale, in cui i vari Stati vassalli pagavano un tributo al regno. La cultura e l’architettura siamese fiorirono contaminandosi con la cultura cinese e indiana, toccando picchi di splendore incredibili. Dalla vibrante metropoli Bangkok, ci dirigeremo verso il nord del Paese, che ci sorprenderà per la sua ricchezza naturalistica e storica. Qui le città sono circondate da una natura rigogliosa, foreste lussureggianti in cui si nascondono splendide cascate, orizzonti segnati da colline e da alte montagne che culminano nel punto in cui Thailandia, Laos e Birmania si incontrano sulle sponde del fiume Mekong nel cosiddetto “triangolo d’oro”. Visiteremo gli antichi regni di Ayuthaya e di Sukhothai, Chiang Mai con la sua atmosfera rilassata, Chiang Rai e i suoi templi.
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Tappe
Informazioni
Quota base | € 3500 |
Supplemento singola | € 600 |
CAMBIO APPLICATO (30/11/17): 1 Euro = 1,19 USD | 1 USD = 0,83 EURO
Eventuali adeguamenti valutari potranno essere applicati 20 giorni prima della partenza. La parte quotata in dollari corrisponde al 60% del totale.
La quota comprende
La quota non comprende
Condizioni e polizze
Itinerario dettagliato
2° giorno: mercoledì 21 febbraio
BANGKOK
L’arrivo all’aeroporto Suvarnabhumi International è previsto alle ore 05.55. Dopo il controllo dei passaporti e il ritiro dei bagagli, incontro con la guida e trasferimento all’Amara Bangkok – Deluxe Room 5*. Assegnazione anticipata delle camere riservate. Mezza giornata di visita. Si inizia con il Wat Trimit, il tempio del Buddha d’oro, la statua di Buddha del peso di 5.5 tonnellate e il Wat Pho, tempio del Buddha reclinato, alto quindici metri e lungo quarantasei, il più grande ed antico in Bangkok. Si prosegue con il Palazzo Reale e il tempio in assoluto più visitato in Thailandia, Wat Phra Kaew con il Buddha di smeraldo. Si conclude con il Royal Pantheon, la Sala dell’Incoronazione, la Royal Redeption Hall, e la Sala dei Funerali Reali. Rientro in Hotel. Pranzo in ristorante tipico. Nel pomeriggio escursione sui “Klongs”, i canali del fiume Chao Phya, a bordo delle tradizionali “long tail boats”. E’ il modo migliore per scoprire la vera vita di una suggestiva ed inattesa Bangkok, prossima ma allo stesso tempo lontanissima da quella dei grattacieli e dei viali intasati di auto, dei lussuosi hotel e degli sfolgoranti shopping centre. E’ un mondo in cui ancora si respira l’aria del tempo antico che si può pienamente assaporare salendo nella pace che aleggia al culmine del Wat Arun, il “Tempio dell’Aurora”. Cena in hotel.
3° giorno: giovedì 22 febbraio
BANGKOK
Colazione in Hotel. Partenza di prima mattina per raggiungere il Damnoen Saduak, uno dei più famosi mercati galleggianti al mondo, posizionato circa 100 km a ovest di Bangkok. La visita include anche la sosta a Nakom Pathom dove potremo ammirare il Pra Pathom Chedi, che rappresenta il chedi più grande di tutto il sud-est asiatico. Pranzo presso l’eccellente ristorante a buffet del Rose Garden Resort. Subito dopo assisteremo ad uno spettacolo tradizionale thailandese nel Thai Village, la ricostruzione di un villaggio tradizionale siamese che introduce alle diverse usanze del paese. Lo show comprende: la processione dei monaci, la danza tipica “fingernails”, una dimostrazione della famosa muay thai (thai boxe), la battaglia con le spade, la cerimonia tradizionale del matrimonio Thai e le danze delle minoranze etniche. Rientro in hotel. Cena e pernottamento in hotel.
4° giorno: venerdì 23 febbraio
BANGKOK – BANG PA IN – AYUTTHAYA- LOPBURI – PHITSANULOKE
Colazione in Hotel. Partenza dall’hotel di Bangkok alla volta di Banq-Pa-In per visitare la residenza estiva dei Re. II tour prosegue verso la storica città di Ayutthaya dove si visita il sito Patrimonio Culturale dell’UNESCO e le sue antiche rovine con i templi Wat Chaimongkol, Wat Mahathat ed Wat Phanan Choeng. Pranzo in ristorante tipico. Trasferimento a Lopburi con visita del Prang Sam Yod. In seguito arrivo a Phitsanuloke, breve visita della città e sistemazione al Topland Hotel & Convention Centre 4 * – Superior Room. Cena in hotel. Pernottamento.
5° giorno: sabato 24 febbraio
PHITSANULOKE- SUKHOTHAI – CHIANG MAI
Colazione in Hotel. Partenza di primo mattino per raggiungere il parco archeologico di Sukhothai, prima capitale del regno del Siam nel XIII secolo, e oggi Patrimonio Culturale dell’UNESCO, dove si visitano Wat Maha Dhat, Wat Sra Sri e Wat Sri Chum. Si passa poi a Sri Satchanalai, eretto dal Re Ramkamhaeng il Grande, un insieme di monumenti che segnano la nascita, dai modelli khmer, dello stile di Sukhothai. Pranzo in ristorante tipico. Si prosegue verso nord e si raggiunge infine Chiang Mai. Sistemazione al Dusit Princess Hotel Chiang Mai – Deluxe Room 4 *. Cena in hotel. Pernottamento.
6° giorno: domenica 25 febbraio
CHIANG MAI
Colazione in hotel. Partenza per la visita al Wat Phra That Doi Suthep, il principale tempio del Nord eretto presso la sommità di un rilievo alto 1.676 metri da cui si gode un magnifico panorama. Rientro a Chiang Mai e visita del Wat Suandok le cui origini risalgono al 1373. Si raggiunge poi Bo Sang e San Kamphaeng, famosi centri di produzione dell’artigianato del nord, in particolare legno, sete, argento e carta di riso. Pranzo in ristorante tipico. Cena in hotel. Pernottamento.
7° giorno: lunedì 26 febbraio
CHIANG MAI – TRIANGOLO D’ORO – CHIANG RAI
Colazione In hotel. Partenza in direzione di Fang e Thaton – Visita alle donne giraffe. Pranzo in ristorante tipico. Nel pomeriggio si sale su una barca veloce a motore per un viaggio lungo il fiume con soste per la visita ai villaggi delle minoranze etniche. Proseguimento e visita della città del commercio locale Mae Sai prima di raggiungere il luogo in cui le frontiere di Myanmar (l’antica Birmania), Tailandia e Laos si incontrano, conosciuto anche come “Triangolo d’oro”. Sistemazione al The Imperial River House Resort – Deluxe Room 4*. Cena in hotel.
8° giorno: martedì 27 febbraio
CHIANG RAI
Colazione in hotel. In mattinata visita di Chiang Rai partendo dal Wat Phra Kaew, dove originariamente era conservata la statua del “Buddha in smeraldo” che ora si trova a Bangkok. Si proseguirà con il Wat Phra Singh, splendido esempio di architettura nello stile Lanna e che ospita la venerata immagine del Phra Singh Buddha. Il Wat Rong Kun è l’onirica e fantastica opera di un architetto d’avanguardia che ha creato un interessante modello di architettura religiosa moderna mentre il Wat Phra Chao Lan Thong ci riporta ai canoni classici dell’antica architettura Lanna. Pranzo in ristorante tipico. Cena in hotel.
9° giorno: mercoledì 28 febbraio
CHIANG RAI – PAKBENG
Colazione in hotel. Trasferimento dall’hotel di Chiang Rai al confine di Chiang Khong – Huay Xai. Partenza alla volta di Houeisay, cittadina di frontiera sulla riva sinistra del Mekong (tra Thailandia e Laos). Passaggio della frontiera e partenza a bordo di una confortevole tipica barca a motore che inizia la discesa del fiume con destinazione Pakbeng. Lungo il tragitto, le rive ancora incontaminate offrono innumerevoli occasioni per accostamenti e brevi soste che consentono di scoprire la semplice vita delle popolazioni del fiume e delle etnie della montagna. Pranzo a bordo. Arrivo a Pakbeng per il calare del sole. Sistemazione al Sanctuary Pakbeng Lodge – Superior Room 3*. Cena in Hotel.
10° giorno: giovedì 1 marzo
PAKBENG – PAK OU – LUANG PRABANG
Dopo la prima colazione si potrà visitare il variopinto mercato di Pakbeng dove scendono le genti delle minoranze etniche che abitano le montagne per vendere i loro prodotti. Partenza poi per la seconda parte della crociera e continuando a scendere lungo il fiume si effettua una breve sosta in un villaggio abitato dai famosi H’Mong della montagna. Quando il fiume si restringe e le nude pareti di roccia incombono sulle acque si approda per salire alle sacre grotte di Pak Ou che nel corso dei secoli la fede popolare ha colmato di migliaia di statue del Buddha. Pranzo a bordo. Prima di raggiungere Luang Prabang ci si ferma nel villaggio Ban Xangkong Sa famoso per la sua lavorazione della carta e le sue antiche pagode. Arrivo a Luang Prabang con il calare del sole. Sistemazione al Villa Santi Hotel – Deluxe Room 4*. Cena in hotel.
11° giorno: venerdì 2 marzo
LUANG PRABANG
Colazione in hotel. Si possono percorrere le vie di Luang Prabang in bicicletta alla ricerca di qualche insolito acquisto mentre per chi non pedala e non ama andare a piedi si può sempre trovare un tuk tuk. Inizio delle visite di Luang Prabang, città un tempo capitale del potente regno di Lan Xang (milioni di elefanti, 1353-1694) posta in una valle a 700 metri di altezza e dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità.
Il grande regno, fra i più vasti del sud-est asiatico estese il suo potere su gran parte dell’altopiano di Khorat nell’attuale Thailandia. Il sovrano Sulinya Vongsa, ultimo re di Lan Xang, morì senza lasciare eredi nel 1694. A quell’epoca risale il disfacimento dell’impero che nessuno seppe gestire non promuovendo il confronto con le tribù locali. Seguirono anni di lotte intestine con i vicini Thailandesi e Vietnamiti. Iniziò un esodo delle popolazioni, soprattutto in Thailandia, ed il Laos divenne povero, spopolato, ignorato anche dalla colonizzazione francese che lo considerò poco più di uno stato-cuscinetto. Oggi il Laos è una repubblica democratica popolare che tenta di evolversi economicamente pur sempre restando nell’ambito di un territorio inospitale e fortemente dipendente dall’andamento climatico. Tuttavia vanno concretizzandosi importanti progetti per lo sfruttamento del Mekong con impianti idroelettrici e dighe che lo renderebbero navigabile durante tutto l’anno. Ancora una volta sarà il fiume a portare benessere al piccolo Laos se, ovviamente, lo si saprà gestire tutelando la situazione ambientale di tutti i Paesi che esso attraversa.
Il Laos è soprannominato “paese di un milione di insignificanti”, metafora costruita ad hoc, dato che anticamente era chiamato Lan Xang, ossia “paese di un milione di elefanti”. Il Laos è il più arretrato dei paesi della penisola indocinese e nel 1989 ha aperto le porte agli stranieri, ma consentendone l’ingresso soltanto per motivi di lavoro. Una decina d’anni dopo, dal 1998, ottenere il visto per il Laos è diventata una procedura semplice e sbrigativa a seguito della storica decisione del governo laotiano di affrancarsi, finalmente, dalla politica isolazionista che lo ha sempre contraddistinto. Una vera rivoluzione epocale. Il paese non solo ha aperto le porte dei propri confini ma cerca di diffondere, con ogni mezzo, l’industria del “turismo”. Le frontiere aperte, tuttavia, non significano, necessariamente, mass-media e turismo. La propaganda in proposito è ancora mal organizzata e il paese continua a restare in larga parte indifferente all’osservatore occidentale, motivo per cui visitare il Laos è come entrare in un mondo fermatosi nel passato, ancora incontaminato dal forestiero, una destinazione sconosciuta, una frontiera dimenticata. Gli abitanti di Luang Prabang conducono una vita modesta, senza i comfort cui è ormai abituata la civiltà occidentale. Per l’incomparabile bellezza del sito ambientale e per la straordinaria ricchezza di capolavori di architettura buddista, l’UNESCO l’ha dichiarata Patrimonio dell’Umanità.
Sebbene il paese non sia facilmente percorribile già molti viaggiatori vi giungono, attratti dai templi storici che sono il retaggio di un passato glorioso, dal paesaggio, dall’atmosfera semplice e rurale, ma soprattutto dai Lao, gli abitanti di questa terra che non ha mai voluto essere considerata una appendice della Thailandia o del Vietnam.
Sono più di trenta i complessi monasteriali dai quali promana il mistico senso di spiritualità che sommerge ogni visitatore; fra i tanti non si possono non visitare alcuni gioielli come il Vat Visoun, il Vat Sené, il Vat Xieng Thong. Per ammirare i dolci colori del tramonto si sale al Vat Chom Si, posto al culmine del Phu Si, la collina sacra che domina il paesaggio di Luang Prabang. Pranzo in ristorante tipico e cena in hotel.
12° giorno: sabato 3 marzo
LUANG PRABANG
Colazione in hotel. Visita di mezza giornata delle cascate di Kuong Si percorrendo una strada che corre in un paesaggio naturale di rara bellezza. Lungo la strada si incontrano insediamenti di H’Mong, irriducibili guerrieri e coltivatori del papavero da oppio che hanno ora abbandonato le antiche consuetudini ma conservano intatto il fiero portamento. Si raggiunge il Parco naturale con la stupenda cascata le cui acque precipitano su formazioni di roccia calcarea, incorniciata dalla folta vegetazione, per poi raccogliersi nei bacini color turchese dove ci si può anche tuffare per una rinfrescante nuotata. Rientro a Luang Prabang per immergersi nel colorato mondo del mercato dei prodotti artigianali che al calar del sole si apre sulla via che corre tra il Phu Si e l’antico Palazzo Reale. Pranzo in ristorante tipico e cena in hotel.
13° giorno: domenica 4 marzo
LUANG PRABANG – VIENTIANE
Possibilità di svegliarsi molto presto per assistere alla famosa questua di Luang Prabang, cerimonia che si ripete tutte le mattine all’alba per la via principale Thanon Phothisalat. I monaci si muovono in lunghe file, composti e in silenzio, gli anziani davanti e i giovani dietro: ogni fila corrisponde ad un monastero. Nell’aria frizzante del nuovo giorno è perfettamente avvertibile la sacralità della cerimonia, si tratta di momenti struggenti come pochi altri e la questua dura in tutto mezzora dopodiché i monaci rientrano nei rispettivi monasteri. Si rientra in albergo per la prima colazione e poi si visita il Museo Nazionale posto nell’edificio del Palazzo Reale costruito nel 1904 e che ora ospita un ricca collezione degli oggetti appartenuti al tesoro della famiglia reale e, soprattutto, il Phra Bang, la statua in oro alta 83 centimetri che secondo la tradizione è simbolo del regno di Lane Xang dal XIII secolo. Trasferimento in aeroporto in tempo utile per il volo di linea a Vientiane. Sistemazione al Landmark Mekong Riverside Hotel – Superior Room 5*.
Nel Laos vive una popolazione stranamente ben caratterizzata, nonostante l’incrocio di 68 etnie diverse. È il Paese più complesso dell’Indocina: il 50% della popolazione è dato dal gruppo Lao di stirpe Thai sceso dalla Cina nel X secolo. Di origine cinese sono anche altre tribù infiltratesi nel paese successivamente. Tra questi i Meo, gli Yao stanziati al nord e i Kha (gruppo molto antico, forse di epoca neolitica) stanziato sulle alture boscose. Questo gruppo, come i Meo, pratica un’agricoltura itinerante spostandosi con l’esaurirsi della produttività del suolo e procurandosi nuovo terreno agricolo con l’incendio di aree forestali.
Nel Paese vivono complessivamente 5 milioni di persone distribuite per l’85% nelle campagne in prossimità di corsi d’acqua o vie di comunicazione. Il buddismo theravada è la religione ufficiale innestata nel XIV secolo sul culto pre-esistente degli spiriti della terra (phii) mescolando l’ortodossia buddista ad elementi di tradizioni superstiziose animiste. Secondo queste credenze ogni essere umano è dotato di 32 anime o spiriti “Khwan” che devono essere tutti ben conservati. Ogni malattia, disgrazia o evento negativo può portare alla perdita di un’anima delle 32 che va richiamata con il rito del “basi”. Un laccio bianco intorno al polso significa che l’anima perduta è stata ritrovata. Il culto “phii” si può analogamente comparare al culto dei “nat” in Birmania.
Si parte per una mezza giornata di visita dei principali templi della città. Passando a lato del Patuxai o “Porta della Vittoria”, il memoriale dedicato a tutti i Laotiani caduti durante tutte le guerre, si raggiunge il luogo più sacro di tutto il Laos, il That Luang, il grandioso stupa che è riportato sulla bandiera laotiana e si dice contenga una reliquia del Buddha che la tradizione vuole sia stata qui portata nel III secolo avanti Cristo. Nel cuore della città vecchia, il chiostro dell’antico Vat Si Saket accoglie più di duemila immagini del Buddha che, si dice, lo abbiano preservato dalle distruzioni portate dagli eserciti siamesi nel 1828. Sull’altro lato della strada, la raffinata architettura classica del Ho Phra Keo accoglie il Museo di arte religiosa con una stupenda statuaria buddhista in bronzo. Pranzo in un ristorante tipico e cena in hotel.
14° giorno: lunedì 5 marzo
VIENTIANE – BANGKOK
Dopo colazione prosegue la visita di Vientiane, capitale del Laos, adagiata sulla riva sinistra del Mekong, che conserva il fascino démodé della vecchia città coloniale francese con l’elegante edificio che ospita il Museo di Storia, l’austero Palazzo Presidenziale, i larghi viali alberati, la miriade di colori del Talat Sao, il grande mercato coperto, la vivacità cosmopolita che ruota intorno al Nam Phou, la Rotonda della Fontana, il misterioso fascino del That Dam, lo Stupa Nero, l’allegria che con il calare della sera si diffonde fra i tanti ristorantini e bar del lungofiume. Pranzo in un ristorante tipico. Trasferimento all’aeroporto in tempo utile per imbarcarsi sul volo Thai Airways International TG575 in partenza alle ore 21:30 con arrivo a Bangkok alle ore 22:35.