Vietnam, per il Festival di Chu Dong Tu
Uno dei viaggi in programma per il 2017 è il Vietnam, dal 4 al 18 marzo.
Il viaggio è in occasione della festa di Chu Dong Tu che si celebra nell’omonimo tempio. Nella tradizione vietnamita il Santo Chu Dong Tu è riverito come uno dei quattro eroi immortali, che introdusse la pratica dell’agricoltura nella società vietnamita, portando alla diffusione della coltivazione dei terreni, del raccolto e del lavoro.
La festa che trae origine dalla leggenda secondo cui la figlia del terzo Re della dinastia Hung, la principessa Tien Dung all’età di diciotto anni nel pieno della sua bellezza anziché cercare marito fosse più interessata all’amore per la natura e i viaggi. In primavera era solita partire in barca percorrendo fiumi e mari. Nel frattempo un pescatore molto povero, Chu Cu Van e suo figlio Chu Dong Tu, che vivevano nel villaggio di Chu Xa, avevano a disposizione solo un pezzo di stoffa per coprirsi, cosicché quando uno lo indossava l’altro doveva rimanere in acqua per non mostrarsi nudo. Sul letto di morte, il vecchio pescatore colpito da una grave malattia ordinò al figlio di seppellirlo nudo in modo da tenere il pezzo di stoffa tutto per sé. Ma l’amore del figlio nei confronti del padre lo portò a non seguire il consiglio e seppellì il vecchio padre con indosso il pezzo di stoffa. Il giovane doveva passare gran parte della giornata immerso nell’acqua per non farsi vedere. Un giorno mentre stava pescando lungo il fiume venne spaventato dal suono della musica che proveniva da barche che navigavano con bandiere in bella mostra. Per nascondersi alla loro vista, il giovane corse a terra vicino a un cespuglio di canne e scavò una buca nella sabbia per coprirsi. Il seguito di barche altro non era che la principessa Tien Dung e i suoi servitori. La ragazza trovando lo scenario particolarmente poetico ed ispiratore, decise di fermarsi per passare del tempo e indicò un cespuglio di canne dove ordinò venisse stesa una larga stoffa di garza in modo che potesse avere un bagno rinfrescante. L’acqua che versò su di sé rimosse la sabbia ai suoi piedi, portando alla sua vista il corpo nudo del giovane Chu Dong Tu, per la grande sorpresa ed imbarazzo di entrambi. Il giovane raccontò alla principessa la sua storia, quest’ultima iniziò a pensare che fosse un segno delle divinità, il marito che doveva sposare era Chu Dong Tu e cosi fece. La cosa mandò su tutte le furie il Re che non riconobbe più come figlia la principessa.
I due giovani amanti non poterono ritornare in città, rimasero nel luogo dove si erano conosciuti, sulla foce del fiume, qui aprirono un negozio, che ben presto diventò un mercato ed un porto dove giungevano molte navi straniere.
Un giorno Chu Dong Tu accettò l’invito di un mercante per imbarcarsi con lui e intraprendere un lungo viaggio in mare verso terre straniere. Raggiunsero l’isola Quynh Vien dove viveva un monaco il quale aveva raggiunto un alto livello spirituale e intellettuale. Il monaco insegnò il suo sapere al giovane Chu Dong Tu che completò con successo il percorso di studi e prima di ripartire per il rientro a casa ricevette dal monaco un bastone e un cappello conico ricordandogli che questi due oggetti erano sacri. Al suo ritorno a casa, il giovane e la moglie abbandonarono i loro affari per dedicarsi alla predicazione e a dare aiuto medico alla popolazione. Un giorno i due sposi trascorsero la notte sulla riva deserta di un fiume, Chu Dong Tu, piantò il bastone nel terreno e pose il cappello sulla sua estremità in modo da avere un piccolo riparo sotto cui sedersi. Al loro risveglio trovarono un castello con bastioni ed un città popolata. Era nato un nuovo regno. Quando il re apprese la notizia, spedì subito delle truppe per attaccare la nuova città. Arrivato sulla riva del fiume al tramonto, l’esercito dovette aspettare l’alba del giorno dopo per poter attaccare, ma a mezzanotte l’intera aerea fu colpita da venti di burrasca, tuoni, fulmini e pioggia violenta. Il castello e la città assieme a Chu Dong Tu e la principessa Tien Dung svanirono nel cielo e l’intera area dove sorgeva la città divenne un lago, più tardi chiamato Laguna di Nhat Da che significa laguna di una notte.