ARCHIVIO VIAGGI REALIZZATI

Le Langhe

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LE LANGHE

Date: dal 16 al 19 novembre 2018
Durata: 4 giorni, 3 notti
Con accompagnatrice e guida locale

Langhe, Roero e Monferrato. Un tour completo nel weekend di S. Martino, col “ribollir de’ tini” e “l’aspro odor dei vini”…

In questo angolo di Piemonte siamo in altissima stagione. Ad Alba c’è la Fiera Internazionaledel Tartufo Bianco, al Castello di Grinzane Cavour l’annuale Asta Mondiale dei migliori esemplari del prezioso tubero. Tutto intorno colline e vigneti come onde del mare – purpurei i filari del Nebbiolo, giallo oro quelli del Moscato – un rincorrersi di borghi e castelli su bricchiblasonati, una terra antica raccontata da Pavese e Fenoglio. Visiteremo piccole città come Alba ed Asti, ricche di storia ed arte e spesso in lotta tra loro. Nobili borghi come Grinzane Cavour, residenza del Conte Camillo Benso; Barolo, dove la Marchesa Falletti sancì la nascita del celebre vino; La Morra – il Belvedere delle Langhe – e qui non ci lasceremo scappare una passeggiata tra le vigne alla coloratissima Cappella del Barolo di Sol LeWitt; Cherasco, dai trascorsi napoleonici, golosa di Baci e nocciole; Pollenzo e la sua Tenuta Reale, oggi sede dell’Università di Scienze gastronomiche. E lungo il nostro percorso paesi dai nomi evocativi: Barbaresco, Neive, Serralunga, Verduno…

Degusteremo i vini di due tra le più importanti cantine storiche del territorio, che vedremo da vicino. La prima è Fontanafredda: la tenuta di Vittorio Emanuele II e della Bela Rosìn, nominata Cantina Europea dell’anno 2017 dalla rivista Wine Enthusiast. La seconda è Bosca, nel Monferrato, che con le sue “Cattedrali sotterranee” è Patrimonio UNESCO. Nel centro storico di Canelli ci si immerge – letteralmente… – in un ambiente magico: navate, deambulatori, transetti si aprono in grandi crociere come ad essere realmente in una Grande Cattedrale. Ad ospitarci l’Hotel Calissano 4* di Alba, vicinissimo al centro storico e raccomandato dalle migliori guide e riviste di settore. In quanto alla cucina sarà un tripudio di sapori: abbiamo scelto per voi piccole Osterie Slow Food, agriturismi con cantina, ristoranti tra le vigne. I menu a sorpresa, curati e legati al territorio e alla stagionalità: tajarin, agnolotti del plìn, cruda di fassona battuta al coltello, vitello tonnato all’antica maniera, formaggi con cugnà, l’immancabile bunet e molto altro ancora. Si salvi chi può…

ITINERARIO

1° giorno: venerdì 16 novembre
CASTELLO DI GRINZANE CAVOUR – TENUTA DI FONTANAFREDDA

Ore 7.50 Partenza da PADOVA – Parcheggio dietro Galleria S. Carlo. Possibili altri carichi lungo il percorso. Soste e pranzo libero durante il tragitto.

La prima meta ad accoglierci è una delle più rappresentative del nostro viaggio: il castello di Grinzane Cavour, tra i più imponenti e meglio conservati delle Langhe. Ospita la prima Enoteca Regionale del Piemonte e il Museo Etnografico delle Langhe (ingresso e audioguida compresi).

Tra gli ambienti di maggior pregio c’è la Sala delle Maschere, con soffitto ligneo del 1547, che proprio in questi giorni accoglierà l’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba. L’edizione 2017 ha visto un facoltoso imprenditore di Hong Kong aggiudicarsi per 75.000 euro il lotto più bello: tre tartufi gemelli da 850 grammi. Come da tradizione, è stato battuto in diretta satellitare in contemporanea tra le tre sedi dell’evento: Grinzane Cavour, Hong Kong e per la prima volta Dubai. Il Museo è una bella carta di presentazione del territorio che ci apprestiamo a visitare e gustare: i suoi aspetti enogastronomici, la cultura e la storia locale. Un allestimento è dedicato a Camillo Benso, con vari cimeli a testimonianza degli anni trascorsi a Grinzane, inclusa la fascia tricolore da sindaco.

A breve distanza da Grinzane c’è Fontanafredda e definirla una semplice cantina è decisamente limitativo. La storia di questa azienda si confonde con la storia dell’enologia piemontese e dell’Italia stessa. Siamo nel cuore dei migliori terreni da Barolo e nel 2017 è stata nominata Cantina Europea dell’anno dalla rivista Wine Enthusiast.

La sua nascita si deve al re Vittorio Emanuele II, che nel 1860 la donò a Rosa Vercellana, la Bela Rosin di cui si era innamorato e che fu la sua amante per decenni, nominandola anche Contessa di Mirafiore e Fontanafredda. Fu il loro figlio Emanuele Guerrieri, a dare inizio all’attività commerciale nel 1878, con un approccio alla vinificazione e alla vendita modernissimo, che fece di Fontanafredda da subito un’azienda all’avanguardia in Europa. Dopo varie vicissitudini però la tenuta fini in mano al Monte Paschi di Siena, per essere acquistata infine qualche anno fa da Oscar Farinetti – il fondatore di Eataly – che l’ha rilanciata dal punto di vista della produzione vinicola, riportandola ai fasti del passato.

Visita guidata alle Cantine storiche e degustazione di tre vini: Contessa Rosa Rosé Alta Langa Docg 2012, Marne Brune Nebbiolo d’Alba Doc 2015, Barolo Docg Serralunga 2013.In serata arrivo all’Hotel Calissano 4* di Alba, consegna delle camere, cena nel ristorante dell’Hotel con menù langarolo e pernottamento.

2° giorno: sabato 17 novembre
ASTI – CANELLI

Dopo la prima colazione in Hotel, ci dirigiamo verso Asti seguendo il corso del Tànaro: entriamo nel cuore del Monferrato.

Il fiume Tànaro è un po’ l’anima di questo angolo di Piemonte: unisce le due città – Alba ed Asti – storicamente rivali tra loro e segna anche il confine tra Langhe e Roero. Spesso i grandi fiumi legano il proprio nome a grandi vini e così avviene qui: Barolo, Barbaresco, Roero, Dolcetto, Barbera, Moscato danno i frutti migliori lungo queste rive. Seguire il corso del Tànaro, attraversarlo e riattraversarlo, osservarne i paesaggi tra vigneti e noccioleti, sarà uno dei piaceri di questo viaggio.

Visita guidata di Asti, ricca di testimonianze artistiche, con un nucleo antico percorso da vie medievali strette e tortuose. La bellissima Cattedrale gotica, la Collegiata di S. Secondo, la Rotonda di S. Pietro e poi Piazza e Corso Vittorio Alfieri (il grande scrittore 700esco nacque qui), ma anche i negozi golosi di prelibatezze enogastronomiche. In centro storico la rinomata cioccolateria D. Barbero produce i suoi torroni dal 1838. Pranzo a base di specialità astigiane in un locale che fa parte delle Osterie d’Italia Slow Food. Pensate che la sede è nella vecchia stazione di Mombarone, frazione cittadina: i titolari hanno recuperato il casello ferroviario e ne hanno creato un ristorante che propone una cucina schietta e genuina. Da anni tappa obbligata per chi vuole assaggiare i sapori veri di questa città…

Dopo il pranzo proseguiamo verso sud, lasciamo la città e ci inoltriamo in un ambiente collinare quasi esclusivamente coltivato a vite. È il Monferrato meridionale e la nostra meta è Canelli: siamo in una delle zone di maggior pregio per la coltivazione del vitigno Moscato bianco, da cui si ottiene il celebre Asti spumante e la cittadina è sede delle maggiori case spumantiere. Visiteremo la storica Casa Bosca, le cui cantine sotterranee sono state nominate Patrimonio UNESCO e al termine piccola degustazione di vini aziendali.

Rientrando verso Alba, il percorso ci porta lungo strade care a Cesare Pavese e Beppe Fenoglio: sono i luoghi nei quali sono nati capolavori come La casa in collina, La luna e i falò, Il partigiano Johnny, I ventitré giorni della città di Alba. Sarà un’occasione speciale per rispolverare alcuni dei più bei passi di questi classici della letteratura italiana contemporanea.

Rientro in Hotel e tempo libero per poter visitare autonomamente la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba (ingresso euro 3,50 – prezzo 2017), che si tiene in questi i giorni in città. La sede è in centro storico a breve distanza a piedi dal Duomo e dal nostro Hotel. Cena libera e pernottamento.

3° giorno: domenica 18 novembre
ALBA – LA MORRA – BAROLO

Dopo la prima colazione in Hotel, visita guidata di Alba.

La piccola città di provincia conserva un bel centro storico di forma circolare – che ricalca le antiche mura romane – ed ha impianto e aspetto medievale. E’ la città “delle cento torri” con il bel Duomo – impreziosito da un coro ligneo intarsiato del ‘500 – il Palazzo Comunale, S. Domenico, le antiche case-torri e i reperti archeologici sotterranei. Alba è inoltre una roccaforte enogastronomica con rinomate botteghe di prelibatezze langarole: dai formaggi, ai prodotti a base di tartufo, ai tajarin, alle nocciole. Ed è la città della cioccolata… Il nome Ferrero vi dice nulla?

Dopo la mattinata di visita, pranzo libero in città. Nel primo pomeriggio ci dirigiamo verso la vicina La Morra, chiamata il Balcone delle Langhe. Dal belvedere di Piazza Castello, dove svetta la torre municipale, il paesaggio è incantevole e spazia su un incalzare di colline coltivate a vite e punteggiate sulle sommità di castelli: Castiglione Falletto, Barolo, Novello, Perno, Serralunga… Con una passeggiata di circa un chilometro tra le vigne del Barolo, si arriva all’originale Cappella Brunate della Madonna delle Grazie. E’ una chicca langarola che quasi mai i gruppi visitano, ma per noi rappresenterà un momento di relax e l’occasione per una piacevole ora di facile trekking. Chi non desiderasse partecipare alla passeggiata, potrà godere di un po’ di tempo libero a La Morra.

Costruita nel 1914 per offrire riparo ai lavoratori delle vigne in caso di maltempo, non fu però mai consacrata. Nel 1999 il piccolo edificio ormai in rovina fu reinterpretato da due artisti di fama internazionale per iniziativa della famiglia Ceretto, proprietaria dei celebri vigneti delle Brunate, tra i cru più importanti del Barolo. Lo statunitense Sol LeWitt e l’inglese David Tremlett crearono un ambiente che poteva essere un luogo di meditazione nel cuore di un paesaggio di grande bellezza: ideale per bere un bicchiere di vino o anche pregare… La chiesetta è dipinta a sgargianti colori: un sorprendente angolo di Messico in terra piemontese…

Ci dirigiamo ora alla vicina Barolo per la visita di questo borgo che sorge su uno sperone collinare intorno al Castello Falletti. Qui lavorò come bibliotecario il patriota Silvio Pellico, qui Juliette Colbert – la Marchesa Falletti – diede i natali al re dei vini di langa.

Fu un enologo francese, Louis Oudart, che nella seconda metà del”800 aiutò la Colbert a migliorare la qualità del vino prodotto nelle cantine del castello. Il nuovo Barolo incuriosì il re Carlo Alberto che rimproverò scherzosamente la marchesa «imperocché mai gli aveva fatto gustare quel suo famoso vino del quale tanto aveva sentito parlare». Pochi giorni dopo, la popolazione di Torino, esterrefatta, vide entrare a Palazzo Reale una fila interminabile di 325 carri con 325 botti di Barolo da circa 500 litri. Era la fornitura del vino nuovo che la marchesa di Barolo regalava al re: una botte per ogni giorno dell’anno, tranne il periodo di Quaresima durante il quale bisognava astenersi. Carlo Alberto gradì e si entusiasmò a tal punto da acquistare in serie il castello di Verduno e le tenute di Pollenzo e di Santa Vittoria d’ Alba, con lo scopo di impiantare vigneti di nebbiolo e avviare la produzione di Barolo.

In serata cena in ristorante con menu di langa. Intorno a noi un panorama di colline e vigneti a perdita d’occhio. Da ricordare… Dopo la cena, rientro in Hotel e pernottamento.

4° giorno: lunedì 19 novembre
CHERASCO – POLLENZO – VERDUNO

Dopo la prima colazione in Hotel, partenza per la visita guidata di Cherasco. Attraversiamo il Tànaro ed entriamo nel Roero… Cherasco è Bandiera Arancione del Touring Club e ci offre un centro storico con belle e ampie strade porticate, perpendicolari tra loro. La cittadina è elegante e luminosa, con un bel Castello Visconteo e alcuni significativi esempi di barocco piemontese.

Qui si firmò la Pace di Cherasco tra Napoleone Bonaparte e Vittorio Amedeo III di Savoia, re di Sardegna. La Savoia e la contea di Nizza vennero cedute alla Francia e gli abitanti di Cherasco videro mutare il volto della loro bella città. Abbattute le mura medievali, sulla loro sede furono tracciati i viali napoleonici. Sparirono a colpi di scalpello le insegne nobiliari dalle facciate dei palazzi, bruciate le pergamene che attestavano privilegi e titoli feudali, soppressi gli ordini religiosi e destinati ad altro uso chiese e monasteri. 

Ma qui sono nati anche i Baci di Cherasco, che ancora oggi fanno bella – e golosa… – mostra di sè nelle vetrine di alcune storiche pasticcerie del centro: cioccolato e Nocciola tonda gentile delle Langhe IGP gli ingredienti che li compongono. E poi lumache… Cherasco è la capitale italiana dell’elicicoltura!

A seguire breve passeggiata nella Tenuta Reale di Pollenzo, dove sorge il castello di origine 300esca, ricostruito nell’800 per volere di Carlo Alberto e riconosciuto Patrimonio UNESCO. E’ il vasto complesso denominato dell’Agenzia – lungo le rive del Tànaro – che versava in uno stato di estremo abbandono ed è stato recuperato grazie ad un progetto promosso da Slow Food. Oggi è sede dell’Università degli Studi di Scienze gastronomiche – oltre che della Banca del Vinoe di strutture ricettive d’eccellenza – ed è frequentato da studenti provenienti da ogni parte del mondo.

Dopo le visite è arrivato il momento dell’ultimo pranzo insieme. La nostra scelta è caduta su Verduno, piccolo borgo di langa in cui si produce la Pelaverga DOC, meno noto dei fratelli maggiori a base di uve Nebbiolo, ma più facile, dal sapore fresco e vellutato, spensierato e beverino. Un vino quotidiano, ma di buona qualità, adatto a tutto pasto. Anche oggi un ristorante che fa parte delle Osterie d’Italia Slow Food: è un agriturismo con cantina. La famiglia che lo gestisce infatti, gestisce anche le storiche Cantine del Castello di Verduno. E qui, tra le vigne della Pelaverga e del Nebbiolo, nei pressi della storica residenza di Carlo Alberto di Savoia, si chiude il nostro viaggio e ci avviamo sulla via del ritorno.

Rientro dei partecipanti alle rispettive destinazioni.

16 Novembre 2018|

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