ARCHIVIO VIAGGI REALIZZATI

Laos e Cambogia

LAOS – CAMBOGIA

26 OTTOBRE – 7 NOVEMBRE   2013

PROGRAMMA DI 13 GIORNI, 10 NOTTI

gruppo-Laos-Cambogia-2013

26 ottobre sabato PADOVA – BANGKOK  

Incontro dei signori partecipanti e partenza con pullman per l’aeroporto di Milano-Malpensa. Disbrigo delle formalità doganali ed imbarco sul volo di linea Thai Airways TG 941 alle ore 14:05 per Bangkok.  Pasti e pernottamento a bordo.

27 ottobre domenica BANGKOK – LUANG PRABANG   

Arrivo a Bangkok alle ore 05:55, cambio aeromobile e proseguimento con volo di linea Bangkok Airways PG 941 alle ore 09:40 con arrivo a Luang Prabang alle ore 11:40. Incontro con la guida locale parlante italiano, trasferimento all’Hotel The Grand Luang Prabang 4* e assegnazione delle camere riservate. Pranzo in ristorante locale. Inizio delle visite di Luang Prabang, città un tempo capitale del potente regno di Lan Xang (milioni di elefanti, 1353-1694)  posta in una valle a 700 metri di altezza e dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità.

Il grande regno, fra i più vasti del sud-est asiatico estese il suo potere su gran parte dell’altopiano di Khorat nell’attuale Thailandia. Il sovrano Sulinya Vongsa, ultimo re di Lan Xang, morì senza lasciare eredi nel 1694. A quell’epoca risale il disfacimento dell’impero che nessuno seppe gestire non promuovendo il confronto con le tribù locali. Seguirono anni di lotte intestine con i vicini Thailandesi e Vietnamiti. Iniziò un esodo delle popolazioni, soprattutto in Thailandia,  ed il Laos divenne povero, spopolato, ignorato anche dalla colonizzazione francese che lo considerò poco più di uno stato-cuscinetto. Oggi il Laos è una repubblica democratica popolare che tenta di evolversi economicamente pur sempre restando nell’ambito di un territorio inospitale e fortemente dipendente dall’andamento climatico. Tuttavia vanno concretizzandosi importanti progetti per lo sfruttamento del Mekong con impianti idroelettrici e dighe che lo renderebbero navigabile durante tutto l’anno. Ancora una volta sarà il fiume a portare benessere al piccolo Laos se, ovviamente, lo si saprà gestire tutelando la situazione ambientale di tutti i Paesi che esso attraversa. 

Il Laos è soprannominato “paese di un milione di insignificanti”, metafora costruita ad hoc, dato che anticamente era chiamato Lan Xang, ossia “paese di un milione di elefanti”. Il Laos è il più arretrato dei paesi della penisola indocinese e nel 1989 ha aperto le porte agli stranieri, ma consentendone l’ingresso soltanto per motivi di lavoro. Una decina d’anni dopo, dal 1998, ottenere il visto per il Laos è diventata una procedura semplice e sbrigativa a seguito della storica decisione del governo laotiano di affrancarsi, finalmente, dalla politica isolazionista che lo ha sempre contraddistinto. Una vera rivoluzione epocale. Il paese non solo ha aperto le porte dei propri confini ma cerca di diffondere, con ogni mezzo, l’industria del “turismo”. Le frontiere aperte, tuttavia, non significano, necessariamente, mass-media e turismo. La propaganda in proposito è ancora mal organizzata e il paese continua a restare in larga parte indifferente all’osservatore occidentale, motivo per cui visitare il Laos è come entrare in un mondo fermatosi nel passato, ancora incontaminato dal forestiero, una destinazione sconosciuta, una frontiera dimenticata.

Gli abitanti di Luang Prabang conducono una vita modesta, senza i comfort cui è ormai abituata la civiltà occidentale. Per l’incomparabile bellezza del sito ambientale e per la straordinaria ricchezza di capolavori di architettura buddista, l’UNESCO l’ha dichiarata Patrimonio dell’Umanità. Sebbene il paese non sia facilmente percorribile già molti viaggiatori vi giungono, attratti dai templi storici che sono il retaggio di un passato glorioso, dal paesaggio, dall’atmosfera semplice e rurale, ma soprattutto dai Lao, gli abitanti di questa terra che non ha mai voluto essere considerata una appendice della Thailandia o del Vietnam.

Si iniziano le visite con il Museo del Palazzo Reale, posto nell’edificio del vecchio Palazzo Reale, che fu costruito nel 1904 ed ora ospita una ricca collezione degli oggetti appartenuti al tesoro della famiglia reale e soprattutto il Phra Bang, la statua in oro alta 83 centimetri, che secondo la tradizione é simbolo del regno di Lane Xang dal XIII secolo. Ci si reca al magnifico Wat Xieng Thong chiamato anche “tempio della città d’oro”, costruito secondo il più puro stile classico laotiano con i tetti che scendono giù fino a terra, così come il Wat Visoun, noto come ‘lo stupa anguria’ a causa della sua forma, e il Wat Sené. Si visita successivamente il Centro di Arte ed Etnologia che ci dà una visione più completa del mix etnico e culturale del Laos. Nel tardo pomeriggio con una passeggiata panoramica attraverso 329 gradini si sale  sul Monte Phousi, la collina sacra che offre un tramonto spettacolare e una vista panoramica su Luang Prabang e il fiume Mekong. Si prosegue a piedi lungo l’altro lato della collina fino a raggiungere il colorato mercato serale dei prodotti artigianali delle minoranze etniche delle colline circostanti che al calar del sole si apre sulla via che corre tra il Phu Si e l’antico Palazzo Reale. Cena e pernottamento in Hotel.

28 ottobre  lunedì LUANG PRABANG – PAKOU – LUANG PRABANG    

Possibilità di svegliarsi molto presto per assistere alla famosa questua di Luang Prabang, cerimonia che si ripete tutte le mattine all’alba per la via principale Thanon Phothisalat. I monaci si muovono in lunghe file, composti e in silenzio, gli anziani davanti e i giovani dietro: ogni fila corrisponde ad un monastero. Nell’aria frizzante del nuovo giorno è perfettamente avvertibile la sacralità della cerimonia, si tratta di momenti struggenti come pochi altri e la questua dura in tutto mezzora dopodiché i monaci rientrano nei rispettivi monasteri. Prima di rientrare in hotel per la colazione si visita il mercato locale del mattino. Dopo colazione si parte per risalire in motobarca il corso del Mekong attraversando quei suggestivi scenari che avevano già incantato gli esploratori dell’Ottocento: la selvaggia vegetazione che si apre per svelare il villaggio di Ban Muangkeo dove si distilla il fortissimo liquore nazionale, il lao lao, e gli orti rivieraschi strappati alle piene del fiume presso i quali da sempre sono dislocati i villaggi delle tessitrici di filati di seta o degli artigiani che fabbricano la carta con la corteccia degli alberi. Quando il fiume si restringe e nude pareti di roccia incombono sulle acque, si approda per salire alle sacre grotte di Pak Ou che nel corso dei secoli la fede popolare ha colmato di migliaia di statue del Buddha. Pranzo in ristorante locale. Sulla via del ritorno via terra ci si ferma per vedere i tessitori all’opera sui telai a mano nel villaggio di Ban Xieng Maen famoso per i pregiati filati di cotone e seta. Rientro a Luang Prabang per immergersi nel coloratomondo del mercato dei prodotti arigianali che al calar del sole si apre sulla via che corre tra il Phu Si e l’antico Palazzo Reale.Cena e pernottamento in Hotel.

29 ottobre martedì LUANG PRABANG – KHOUANG SI – VIENTIANE

Ci si dirige poi verso le più suggestive località che circondano Luang Prabang: ci si ferma nel villaggio di  Ban Thinkeo per vedere come vivono gli abitanti dell’etnia Hmong. Anche se il turismo è giunto in questi luoghi, la bellezza della natura e il fascino dell’ancestrale costume di vita delle etnie delle montagne, i Lao Loum e gli Khmu, offrono ancora emozioni indimenticabili. I celebri Hmong, irriducibili guerrieri e coltivatori del papavero da oppio hanno ora abbandonato le antiche consuetudini, ma conservano intatto il fiero portamento. Si prosegue per il parco naturale delle cascate di Khouang Si dove si consuma il pranzo al sacco: è il posto ideale per rilassarsi, godere dello spettacolo naturale della foresta tropicale e rinfrescarsi nelle piscine dalle acque turchesi. Nel tardo pomeriggio trasferimento in aeroporto per un breve volo per Vientiane, QV 103 in partenza alle ore 16:30 con arrivo a Vientiane alle ore 17:10. Trasferimento al Lao Plaza Hotel 4*Superior e assegnazione delle camere riservate.  Cena e pernottamento in Hotel.

30 ottobre mercoledì  VIENTIANE     

Possibilità di svegliarsi presto per la visita facoltativa dell’affascinante mercato locale di Thong Khan Kham, i negozietti dove i locali acquistano una grande varietà di cibi strani e particolari in offerta. Dopo colazione, visita della capitale del Laos, che con i suoi scarsi 300.000 abitanti, compresi tutti i borghi della prefettura, é la sola grande città del paese.

Nel Laos vive una popolazione stranamente ben caratterizzata, nonostante l’incrocio di 68 etnie diverse. È il Paese più complesso dell’Indocina: il 50% della popolazione è dato dal gruppo Lao di stirpe Thai sceso dalla Cina nel X secolo. Di origine cinese sono anche altre tribù infiltratesi nel paese successivamente. Tra questi i Meo, gli Yao stanziati al nord e i Kha (gruppo molto antico, forse di epoca neolitica) stanziato sulle alture boscose. Questo gruppo, come i Meo, pratica un’agricoltura itinerante spostandosi con l’esaurirsi della produttività del suolo e procurandosi nuovo terreno agricolo con l’incendio di aree forestali. Nel Paese vivono complessivamente 5 milioni di persone distribuite per l’85% nelle campagne in prossimità di corsi d’acqua o vie di comunicazione. Il buddismo theravada è la religione ufficiale innestata nel XIV secolo sul culto pre-esistente degli spiriti della terra (phii) mescolando l’ortodossia buddista ad elementi di tradizioni superstiziose animiste. Secondo queste credenze ogni essere umano è dotato di 32 anime o spiriti “Khwan” che devono essere tutti ben conservati. Ogni malattia, disgrazia o evento negativo può portare alla perdita di un’anima delle 32 che va richiamata con il rito del “basi”. Un laccio bianco intorno al polso significa che l’anima perduta è stata ritrovata. Il culto “phii” si può analogamente comparare al culto dei “nat” in Birmania.

Vientiane, la “città del legno di sandalo”, conserva il fascino demodé della vecchia città coloniale francese ed  è una tranquilla città che non conosce ancora il traffico congestionato della Thailandia da cui è separata dal Ponte dell’Amicizia costruito sul Mekong nel 1994. Visita del tempio più antico della città (1818) in stile siamese chiamato Wat Sisaket, l’unico risparmiato dall’invasione thailandese del XVIII sec. che conserva al suo interno centinaia di raffigurazioni del Buddha di diversi materiali e dimensioni; ed ancora il tempio reale Haw Pha Kaew, un tempo anch’esso luogo di culto costruito per custodire il famoso Buddha di Smeraldo, che oggi sta nel Palazzo Reale di Bangkok. Sulla strada per il sacro stupa di That Luang, che è riportato sulla bandiera laotiana e si dice contenga una reliquia del Buddha portata qui nel III sec. a. C., ci si ferma per scattare alcune foto all’imponente Monumento Patouxai, meglio conosciuto come l’Arco di Trionfo di Vientiane. Pranzo in ristorante locale. Nel pomeriggio si prosegue con la visita di Vientiane la capitale del Laos, adagiata sulla riva sinistra del Mekong, che conserva il fascino démodé della vecchia città coloniale francese con l’elegante edificio che ospita il Museo di Storia, l’austero Palazzo Presidenziale, i larghi viali alberati, la miriade di colori del Talat Sao, il grande mercato coperto, la vivacità cosmopolita che ruota intorno al Nam Phou, la Rotonda della Fontana, il misterioso fascino del That Dam, lo Stupa Nero, l’allegria che con il calare della sera si diffonde fra i tanti ristorantini e bar del lungofiume. Cena e pernottamento in Hotel.

31 ottobre giovedì VIENTIANE – PAKSE – DON KHONG    

Al mattino presto trasferimento in aeroporto per il volo per Pakse con Lao Airlines QV512 in partenza alle 06:30 e arrivo alle 07:45. All’arrivo trasferimento su una barca privata tradizionale per circa due ore di crociera a Champassak, antica città del Regno Champa a sud ovest della quale si trova un monte alto 1416 metri e culminante con un pinnacolo a forma di linga: il Wat Phou, che è stato riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2002. Antico luogo di culto dei geni della montagna e degli spiriti delle acque, nel VI secolo gli Khmer del Cenla vi costruirono un tempio in onore del dio Shiva. Gli imperatori di Angkor considerarono questo luogo il loro “tempio dinastico”. L’antico culto shivaista è caduto in disuso ma il luogo resta sacro ed è venerato dai buddhisti laotiani e cambogiani. Tornati sulla riva sinistra si procede verso sud seguendo il corso del fiume fino a dove il corso del Mekong si allarga a dismisura accogliendo isole e isolotti dove gli abitanti traggono la vita dalla pesca e dalle colture tropicali. Si prosegue poi ancora verso Sud fino a raggiungere Don Khong, la grande isola ove il tempo pare essersi arrestato a tempi antichi.

Lungo il percorso visita alle rovine del misterioso tempio khmer di Oup Mong a Ban Houei Tomo, che si trova nella foresta. Pranzo in ristorante locale. Cena e pernottamento a Don Khong all’Hotel Senesothxuene 4*.

1  novembre venerdì KHONG ISLAND – PAKSE     

Dopo colazione, si visita la campagna circostante, e ci si imbarca per un lungo tour in barca. La giornata scorre lungo le acque del Mekong in uno dei più suggestivi e grandiosi paesaggi indocinesi. Qui ancora aleggia il clima del passato periodo coloniale e degli avventurosi viaggi di esplorazione sul Mekong dell’Ottocento. La natura si è difesa da ogni assalto della modernità e ha conservata intatta la sua primordiale potenza e bellezza. Nella grande isola di Don Khong il tempo pare essersi arrestato ai tempi antichi e la gente vive di pesca, coltiva il riso e lavora lo zucchero di palma. Dal villaggio di Ban Nakasang si raggiungono in barca le isole di Don Det e Don Khone. Arrivati a Don Khone si esplora l’isola in bicicletta, per poter visitare i resti del periodo francese e la cascata Liphi o il “Corridoio del Diavolo”. Si ritorna sulla terraferma al villaggio di pescatori di Ban Nakasang, si prosegue più a sud per visitare Khone Phapheng considerata la più grande cascata in volume nel Sud Est Asiatico ribattezzata “Niagara”, un sito davvero impressionante nei pressi del confine fra Laos e Cambogia, all’interno di una zona che pullula di animali selvatici, facendo di questa zona una delle mete più spettacolari in Laos. Pranzo in ristorante locale. Nel pomeriggio ritorno a Pakse. Cena e pernottamento al Pakse Hotel 4* .

2 novembre sabato PAKSE – SIEM REAP      

Colazione in hotel. Trasferimento in tempo utile in aeroporto per il volo QV 512 in partenza alle ore 08:25 con arrivo a Siem Reap alle ore 09:25, dove si trovano i meravigliosi templi di Angkor, l’incredibile capitale dell’impero Khmer  dall’802 al 1350, considerata patrimonio della cultura dell’umanità e una delle meraviglie del mondo.

Il Paese degli astrologi e dei chiromanti, il Paese che ha creduto alla profezia del Buddha. Il paese il cui popolo ha subito un trauma di massa, il paese erede della potenza dell’impero Khmer. L’arte Khmer, di ispirazione buddista, ha prodotto capolavori di architettura come possiamo ammirare ad Angkor. I Cambogiani conoscevano l’astronomia fino a prevedere le eclissi e la loro vita era scandita da intensi rituali religiosi: in primavera si lavavano le statue del Buddha per celebrare l’inizio della stagione delle piogge e la corte pomposa andava in processione seguita da musicanti, cavalieri, soldati, ministri a dorso d’elefanti e concubine in palanchina. Angkor, unica città risparmiata dalla guerra come dice la profezia, fu per cinque secoli e mezzo capitale dell’impero. I resti sono impressionanti ed estesi su una superficie di molti chilometri tanto che una visita totale non sarà mai possibile. Non sarà nemmeno possibile parlarne, tanto la grandiosità sfugge a qualsiasi terminologia. I templi mirabili sorgono in mezzo alla foresta, avvolti dalle liane in un tutt’uno ormai inscindibile. La Cambogia è un Paese ricco di coltivazioni ed in particolare vi si opera quella del caucciù con il prezioso lattice che viene esportato insieme a quantità ingenti di riso. Purtroppo tra il 1975 ed il 1978 il Paese subì le devastazioni di Pol Pot, un dittatore brutale e sanguinario a capo dei Khmer rossi. In questo periodo gli abitanti di Phnom Penh vennero schiavizzati, molti uccisi, altri dispersi nei Paesi vicini. Fu un periodo durissimo al quale seguì una grande miseria ed un totale disorientamento. L’intervento del Vietnam e l’occupazione del Paese portarono almeno alla deposizione di Pol Pot ma la popolazione stremata dalla fame necessitò di aiuti internazionali per rimettersi in moto. Nel 1993 si sono effettuate le elezioni dell’assemblea costituente ed il governo è retto pariteticamente da Norodom Ranarridh, figlio di Sihanouk e dal leader comunista Hun Sen. Nel 1997 sono giunte notizie della cattura di Pol Pot e nel 1998 del suo definitivo tramonto.

Pranzo in ristorante locale. Con un’imbarcazione privata navighiamo un grande  sistema fluviale e attraverso stretti canali raggiungiamo il grande lago Tonle Sap, dove sono ormeggiate decine e decine di barche, che ospitano le case galleggianti del villaggio dei pescatori di Chong Khneas: una comunità di “nomadi del lago”, che si spostano sulle acque per seguire le stagioni della pesca e che qui hanno le loro abitazioni, le scuole, la chiesa, i negozi, gli uffici pubblici, gli allevamenti di pesce, tutti costruiti su barconi e piattaforme galleggianti che si alzano e abbassano seguendo il regolare ritmo delle piene del lago. E’ l’ancestrale costume di vita delle popolazioni rivierasche indocinesi. Arrivo all’ Sokha Angkor Hotel & Spa 5*, assegnazione delle camere riservate. Cena e pernottamento in hotel.

3  novembre domenica SIEM REAP – ANGKOR WAT & ANGKOR THOM          

Prima colazione in Hotel. Intera giornata dedicata alla visita dei templi di Angkor: la più estesa area archeologica del mondo dove gli archeologi classificarono 276 monumenti di primaria importanza. Il capolavoro indiscusso dell’architettura e dell’arte khmer è “Angkor Wat” una delle sette meraviglie del mondo, il capolavoro indiscusso dell’architettura e dell’arte khmer. Misura un perimetro esterno di 1.800 metri per 1.300 e il santuario centrale ha una superficie di 215 metri per 186 e culmina con il raffinato profilo delle cinque torri-santuario che dominano il paesaggio. Milleduecento metri quadri di raffinati bassorilievi offrono la spettacolare testimonianza di un’arte figurativa di eccelsa raffinatezza. Eretto quando in Italia si consacrava la cattedrale di Pisa e a Parigi si costruiva Notre-Dame, é l’emblema della Cambogia ed é il simbolo dello stupendo Medioevo del Sud-Est asiatico. Le immagini da tutti cercate e che hanno creato il vero “mito” di Angkor vengono scoperte dietro il muro di arenaria lungo 3.200 metri che racchiude Ta Prohm, il grande monastero buddhista che Yayavarman VII consacrò nel 1186 e che gli archeologi hanno volutamente lasciato quasi intatto, nello stato in cui venne ritrovato: giganteschi alberi sorgono fra l’intrico di torri santuario, enormi radici avvolgono le gallerie, folti arbusti germogliano dai tetti di ogni costruzione e il visitatore non riesce più a distinguere l’opera dell’uomo dalle creazioni della natura. Visita della cittadella fortificata di Angkor Thom a partire dalla Porta Sud. Angkor Thom è un tempio monastero che ospitava migliaia di monaci e le cui vaste cinte concentriche racchiudevano i palazzi dei re e i centri amministrativi del governo. La città fortificata di Angkor Thom fu costruita per volere di Jayavarman VII (il più grande re di Angkor che regnò dal 1181 al 1219 a partire cioè dal saccheggio di Angkor, allora capitale del regno khmer, compiuto dai Cham), su una superficie di circa 10 ettari. Angkor Thom si sviluppa intorno al Bayon ed è racchiusa da un muro di cinta quadrato (jayagiri) alto 8 metri e lungo 12 chilometri, circondato da un fossato (jayasindhu) largo 100 metri. In corrispondenza dei punti cardinali sulle mura della città si aprono cinque porte di ingresso monumentali (lungo le mura orientali se ne aprono due), alte 20 metri decorate da proboscidi di elefanti e sovrastate dal gigantesco volto di Bodhisattva Avalokiteshvara. Davanti a ciascuna porta si ergono statue gigantesche raffiguranti 54 divinità e 54 demoni. All’interno della cinta muraria si trovano i monumenti più importanti della città ovvero il Bayon, il Bauphon, Phimeanakas, la Terrazza degli elefanti e la Terrazza del Re Lebbroso. La civiltà khmer finì nel 1431 con l’invasione dei Thai, che determinò l’abbandono totale dei luoghi; a causa del clima tropicale la foresta ricoprì rapidamente ogni traccia della civiltà khmer, che rimase ignorata fino al 1860, quando l’esploratore francese Henri Mouhot ne rintracciò le vestigia. Pranzo e cena in ristorante locale. Pernottamento in hotel a Siem Reap.

4  novembre lunedì SIEM REAP – BANTEAY SREI & PICCOLO CIRCUITO          

Intera giornata dedicata alla visita dei templi posti fuori dall’ordinario circuito. Banteay Samre è uno stupendo santuario del XII secolo che è stato oggetto di uno dei più riusciti e accurati restauri fatti con il metodo dell’anastilosi. Più a Nord si trova Banteay Srei, la “Cittadella delle Donne”; incorniciata da una stupenda vegetazione, è un miracolo di eleganza e armonia con stupendi bassorilievi che rappresentano una delle vette dell’arte figurativa khmer. Sulla via del ritorno sosta al silenzioso, sorprendente Krol Ko del XIII secolo. Pranzo in ristorante locale. Beang Mealea è ancora parzialmente immerso nella vegetazione, il prasat centrale e molte altre strutture sono crollate ma camminando sulle passerelle in legno che tracciano il percorso si giunge ai punti dominanti da dove si coglie tutta la selvaggia bellezza di questo sito che fa sentire tutti come dei piccoli Indiana Jones alla caccia a “tesori nascosti” . Cena in ristorante locale con spettacolo di danza tradizionale apsara. Pernottamento in hotel.

5 novembre martedì SIEM REAP – PHNOM PENH         

Dopo colazione si parte per la capitale Phnom Penh. Percorrendo l’antica “Via reale” ci si arresta al poderoso ponte a diga di Kompong Kdei, fatto costruire da Jayavarman VII nel XII secolo e si attraversa la rigogliosa pianura disseminata di villaggi con le case in legno, bambù e foglie di palma. Visita del sito archeologico di Sambor Prei Kuk, l’antica Isanapura capitale del regno di Cenla nel VII secolo. E’ una vasta area archeologica immersa nella boscaglia ed ancora poco frequentata dai turisti. Dell’antica città restano decine e decine di prasat in mattone intorno ai quali la natura ha avvolto il suo manto protettivo. Di classica bellezza è il grande complesso di Yeay Poan, nel cosiddetto Gruppo Sud mentre incredibile è la suggestione che si promana dal solitario Prasat Chrey e dall’enigmatico Asram Moha Rsi. Pranzo in ristorante locale. Lasciata Kompong Thom si attraversa la ricca campagna solcata dai fiumi immissari del Grande Lago e poi si prosegue con una deviazione su una stradina che conduce, tra folta vegetazione e case in legno, al santuario di Kuk Nokor, tempio khmer del XI secolo in perfetto stato di conservazione. Dopo una doverosa sosta a Skun, la cittadina capitale dei “ragni fritti” si raggiunge Phnom Penh nel tardo pomeriggio.

Arrivo al Sunway Hotel 4* Deluxe Room www.sunwayhotels.com, assegnazione delle camere riservate. Trasferimento al ristorante per la cena. Pernottamento in Hotel.

6 novembre mercoledì  PHNOM PENH – BANGKOK          

Intera giornata di visita Phonm Penh, Capitale della Cambogia, che comprende la visita del Museo Nazionale, prezioso scrigno che racchiude i capolavori della scultura khmer dal V al XIII secolo, e dell’area del Palazzo Reale con la Sala del Trono, in cui ancora oggi il Sovrano concede le sue udienze, e del contiguo complesso della Pagoda d’Argento. Visita del Museo delle barbarie Tuol Sleng che in lingua khmer significa “collina degli alberi velenosi”: un tempo l’edificio era la sede di una Scuola Superiore ribattezzata Ufficio di Sicurezza 21 dal regime comunista dei Khmer Rossi, dalla loro ascesa al potere nel 1975 alla loro caduta nel 1979, della sacra collina del Vat Phnom e del Vat Ounalom, la pagoda in cui vive il gran Venerabile dei monaci buddhisti, senza mancare, ovviamente, una “doverosa” visita al celebre mercato Psar Toul Tom Pong, noto come “mercato russo”. Pranzo in ristorante locale. Trasferimento in tempo utile all’aeroporto di Phnom Penh. Disbrigo delle formalità doganali ed imbarco sul volo di linea TG 585 Thay Airways alle ore 20:40 per Bangkok. Arrivo alle ore 21:45. Pasti e pernottamento a bordo.

7 novembre giovedì BANGKOK – PADOVA  

Ripartenza da Bangkok alle ore 00:35 con il volo TG 940 e arrivo a Milano Malpensa nel primo mattino alle ore 07:10. Proseguimento con pullman G.T. per Padova.

Prezzi a persona in doppia   (gruppo di 15 persone)

 Euro 3280

 Supplemento singola base

 

Euro 420

Le quote di partecipazione sono state calcolate sulla base del cambio 1 Euro = 1,28 USD / 1 USD = 0,77 EURO (19-03-2013). Eventuali adeguamenti valutari potranno essere applicati 20 giorni prima della partenza. La parte quotata in dollari corrisponde al 60% del totale.

Come previsto dalle nostre autorità, rammentiamo che la legge punisce i reati di natura sessuale anche se commessi all’estero. L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni di Partecipazione; la quota include una “Polizza di assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danni al bagaglio e contro l’annullamento” fornita da ACI GLOBAL. Le normative, i massimali assicurati e le possibili integrazioni sono riportati nel sitowww.doitviaggi.com  e disponibili presso la nostra sede.

LE QUOTE COMPRENDONO:

  • trasferimento in pullman granturismo da Padova a Milano e viceversa;
  • passaggi aerei intercontinentali con voli di linea Thay Airways in classe economica Milano – Bangkok / Phnom Penh – Bangkok – Roma – Venezia;
  • voli di linea internazionali e locali  in classe economica: Bangkok – Luang Prabang / Luang Prabang – Vientiane / Vientiane – Pakse / Pakse – Siem Reap;
  • franchigia bagaglio (Kg 20 a persona) + bagaglio a mano (Kg 5 per persona);
  • tasse aeroportuali in vigore ad oggi ( € 386);
  • sistemazione in camere doppie negli hotel indicati nel programma, categoria 4 e 5 stelle;
  • pensione completa come da programma;
  • visite ed escursioni indicate nel programma;
  • guida parlante italiano durante tutto il tour:
  • accompagnatore dall’Italia (al raggiungimento del minimo previsto di 15 partecipanti);
  • l’assicurazione per l’ assistenza medica, il rimpatrio sanitario ed il danneggiamento al bagaglio;
  • l’assicurazione annullamento viaggio;
  • borsa da viaggio e guida (1 a coppia); documentazione di viaggio;

LE QUOTE NON COMPRENDONO :

  • spese per l’ottenimento del visto consolare (USD 20,00 CAMBOGIA + USD 35,00 LAOS);
  • tasse aeroportuali all’estero;
  • le mance (€ 50) da consegnare all’accompagnatore in loco;
  • eventuale adeguamento carburante;
  • gli extra in genere di carattere personale e tutto ciò non evidenziato nella voce “le quote comprendono”.
26 Ottobre 2013|

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