ARCHIVIO VIAGGI REALIZZATI

India – Maha Kumbh Mela

INDIA

MAHA KUMBH MELA

 KOLKATA – PATNA – RAJGIR – BODHGAYA – VARANASI

ALLAHABAD

AGRA – DELHI

 dal 9 al 23 febbraio 2013

15 giorni 13 notti

 Il più grande raduno religioso del mondo:

il Maha Kumbh Mela avviene 0gni 12 anni

L’origine del Kumbh Mela risale al mito cosmogonico del vaso di nettare narrato nei testi Vedici. La leggenda racconta che gli dei (Deva) e i demoni (Asura) agitarono gli oceani, creando l’”amritha”, nettare dell’immortalità e ambrosia della vita. Ma ciò che nacque nell’accordo fu presto motivo di diffidenza e scontro: per contenderselo gli Asura iniziarono ad inseguire gli dei che a loro volta fuggirono per 12 giorni e 12 notti (corrispondenti a 12 anni per gli uomini). Dhanvantari, il Medico divino reincarnazione di Vishnu, si impossessò della brocca (Kumbh) di ambrosia e con quella fuggì inseguito dai demoni. Durante la sua fuga si fermò 4 volte sulla terra a riposare e ogni volta alcune gocce uscirono dal vaso bagnando il suolo. Da queste gocce nacquero le 4 città sacre: Prayag e Haridwar nell’Uttar Pradesh, Ujjain nel Madhya Pradesh, e Nashik nel Maharashtra. Ogni 3 anni, da allora, si svolge una cerimonia (Mela) grandiosa, a rotazione nelle quattro località. Il Maha (“Grande”) Kumbh Mela, il più sacro e il più propizio di tutti, si celebra ogni 12 anni sempre a Prayag (Allahabad è il nome persiano dato alla città) che, per il particolare allineamento astrale che definisce questo luogo e questo evento unico dall’inizio del tempo, diviene il fulcro del mondo devozionale induista. Si celebra fra gennaio e febbraio nel mese hindu di Magh (“Agh” significa peccato, e “Magh” elimina il peccato) quando, nello zodiaco induista, il Sole e la Luna entrano in Capricorno e Giove entra nel Toro, periodo particolarmente propizio, in quanto si crede che il passaggio dalla Terra ai pianeti superiori in quel momento sia aperto, permettendo così all’anima di raggiungere facilmente il mondo celeste.

Nelle date di buon auspicio milioni di pellegrini affollano le rive nel punto di confluenza chiamato ‘Triveni Sangam’ (che significa unione dei tre in sanscrito)dei tre fiumi venerati: il Gange, lo Yamuma e il mitologico Saraswati che scorre sotterraneo per il bagno (“snam”) con la convinzione che questo atto lavi i loro peccati del passato (“karma”) e l’anima raggiunga “moksha” (diventi pronta per la liberazione dal ciclo di morti e rinascite).

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Qui nel 1948 furono disperse le ceneri del Mahatma Gandhi. Ogni 144 anni il Kumbh Mela di Allahabad o di Prayag prende il nome Maha Purna Kumbh Mela, il che significa che ha completato 12 cicli di 12 anni.

Essere presenti al Kumbh Mela significa sperimentare la ricchezza di una antica cultura.Guru, yogin e fachiri, sadu dai capelli incolti e lunghissimi, con le tuniche color zafferano, i Naga Baba che camminano in processione completamente nudi, col corpo cosparso di cenere confluiscono dai loro eremi; carovane di pellegrini, mistici, fedeli, di ogni casta e stato sociale sfilano su carri, cammelli, elefanti e altri mezzi di trasporto tradizionali in un clima di serenità e profondo raccoglimento che culmina con il bagno quando il “yatra” (viaggio) della fede si completa. L’accesso all’area è rigidamente controllato per evitare disordini circa la precedenza nelle immersioni, con un ordine stabilito per ogni “akhara” (gruppo spirituale).

È il governo indiano a organizzare questo grandioso festival, allestendo passerelle sulla sabbia, le tende per gli incontri spirituali, tende da abitazione, bagni e cucine. Giorno e notte si tengono rappresentazioni sacre, canti e recitazioni delle scritture: lo scopo principale del Kumbh Mela è infatti di discutere della Verità Assoluta e del bene supremo per l’umanità.

Ciò che ad un profano può apparire folklore, è in realtà l’occasione per i devoti di purificarsi, un appuntamento dove i saggi offrono consigli su questioni spirituali, un’esperienza traboccante di vita, una straordinaria interazione di mistici e fedeli.Allahabad è una delle città più sacre in India: secondo un vecchio mito indiano, Brahma, il Dio indiano cui si attribuisce la creazione dell’universo ha offerto un sacrificio cerimoniale dopo aver creato il nostro pianeta a Prayag, che infatti significa “posto del sacrificio”. E’ impossibile catturare il festival: è la festa che ci cattura. Le parole, i film, le stupende foto che si possono comunque scattare non rendono giustizia alla manifestazione che deve essere vissuta in prima persona. 7 sono le date di buon auspicio per le immersioni: noi saremo presenti il 17 e il 18 febbraio per il Rath Saptami e il Bhisma Ekadashi Snan.

sabato 9 febbraio: Italia / Dubai

Trasferimento con pullman riservato all’aeroporto di Venezia in tempo utile per il volo di linea EK 136 in partenza per Dubai alle 15:20. Pasti e pernottamento a bordo.

domenica 10 febbraio: Dubai / Kolkata

Arrivo alle 00:10. Proseguimento con il volo EK 570 alle ore 02:00 e arrivo alle ore 07:40 all’aeroporto internazionale di Kolkata. Disbrigo  delle  formalità  doganali,  incontro con la guida, trasferimento all’Hotel ITC Sonar ***** e assegnazione delle camere riservate.

Kolkata, precedentemente conosciuta come Calcutta in inglese, è la capitale dello stato indiano del Bengala Occidentale e si trova nella parte orientale dell’India, sulla riva orientale del fiume Hooghly. Nel 1690 gli Inglesi aprirono a Calcutta una minuscola agenzia della Compagnia delle Indie Orientali, nella foresta, vicino a tre piccoli villaggi. Uno di questi, Kalikata, diede il nome alla città. In seguito si sviluppò rapidamente arricchendosi nei secoli di edifici e monumenti detenendo il titolo di capitale dell’India britannica fino al 1911. Il porto sul golfo del Bengala determinò la fortuna di Calcutta che si può definire il centro industriale e commerciale del Nord dell’India. La città è il simbolo di tutte le contraddizioni delle grandi città indiane con il sovraffollamento, la disoccupazione e il degrado ambientale, anche se in contrapposizione è il centro culturale più vivace e creativo di tutto il Paese. Oggi, con circa 12 milioni di abitanti, la Grande Kolkatam è in rapida evoluzione, toccata da importanti investimenti privati e stranieri, e l’aspetto della città sta velocemente cambiando; i celeberrimi slums, le baraccopoli immortalate nel romanzo di Dominique Lapierre “La città della gioia”, sono state distrutte e grandi centri commerciali e di intrattenimento hanno preso il loro posto. Lussuosi edifici delle grandi compagnie indiane e delle principali multinazionali svettano in tutti i quartieri e grandi complessi commerciali monotematici stanno sorgendo un po’ ovunque. Ma anche se ufficialmente i senzatetto ormai sono pochissimi, all’ imbrunire centinaia di migliaia di persone – le stime approssimative ne indicano 600.000 – si ammucchiano sotto i loro stracci per passare la notte in qualche angolo di strada, l’analfabetismo infantile raggiunge il 65 % e l’ affollamento e le miserie delle città indiane sono più tangibili qui che altrove.

Nel pomeriggio si parte per la visita della città di Calcutta.

Si inizia con il Victoria Memorial, presumibilmente la risposta del Raj britannico di Agra al Taj Mahal. Infatti il marmo usato per costruirlo è il marmo di Makrana, lo stesso del Taj Mahal. Questo imponente edificio ideato da Lord Curzon e inaugurato nel 1921 dal principe del Galles divenuto successivamente Edoardo VIII contiene una raccolta di cimeli vittoriani, tra cui il piano della regina Vittoria e una strana statua della regina Vittoria in marmo bianco. Si prosegue con il Maidan, un parco enorme considerato il polmone di Calcutta che offre uno spettacolo affascinante permanente della vita della città. Nelle vicinanze si trova il vecchio forte britannico, Fort William e la Cattedrale di St.Paul, la chiesa più importante della città costruita dal vescovo Wilson nel 1847 che è anche la prima chiesa episcopale d’Oriente.

Cena e pernottamento in hotel.

lunedì 11 febbraio: Kolkata

Dopo la colazione in hotel, la visita inizia dall’Howrah Bridge, considerato il ponte più trafficato del mondo, un’incredibile opera d’alta ingegneria che si innalza sul fiume Hooghly con un’unica campata di 450 metri e congiunge Calcutta con la città industriale di Howrah. Il mercato dei fiori a Mullick ghat, sotto il vecchio ponte di Howrah, è uno dei più celebri, un luogo particolare, la cui attività frenetica è continua, giorno e notte, tra una inimmaginabile folla e tonnellate di  coloratissime ghirlande di fiori. Dalla Dalhousie Square si arriva alla città coloniale con il Writers Building, in passato sede della Compagnia delle Indie, l’imponente Raj Bhavan, un tempo residenza del Governatore, e con esempi di edifici in stile Art Nouveau, l’ufficio centrale delle Poste, l’Alta Corte di Kolkata, la Kolkata Town Hall e la Chiesa di St. John, l’Università Shantiniketan fondata da Rabindranath Tagore, e il quartiere di Kumartuli. Si visitano poi i Giardini Botanici voluti da un ufficiale della Compagnie delle Indie Orientali nel 1786, il colonnello Kyd, che coprono un’area di 273 acri e sono famosi per il ficus bengalensis, ritenuto il secondo più grande del mondo. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio si visita Kalighat, un importante tempio di Kali, la dea da cui Calcutta prende presumibilmente il suo nome.  Si prosegue con il Museo Indiano, uno dei più bei musei in Asia, con una straordinaria collezione di opere d’arte, di fossili e meteoriti. Cena e pernottamento in Hotel.

martedì 12 febbraio: Kolkata / Patna / Rajgir (108 km. / 2 ore ½ )

Dopo la prima colazione in hotel, visita alla Casa di Madre Teresa di Calcutta.

Trasferimento in aeroporto per prendere il volo per Patna 9W 2514 in partenza alle 15:05 con arrivo alle 16:35. Sulla via dell’aeroporto pranzo in ristorante. All’arrivo trasferimento da Patna a Rajgir. Arrivo a Rajgir all’Hotel Indo Hokke ****, assegnazione delle camere riservate. Cena e pernottamento in hotel.

mercoledì 13 febbraio: Rajgir / Nalanda / Bodhgaya (92 km. / 02 ore)

Dopo la prima colazione in hotel si parte per il tour di mezza giornata della città di Rajgir, l’antica capitale dei re Magadha. Sia Buddha sia Mahavira hanno trascorso qui molti anni, per questa ragione è un sito di pellegrinaggio importante. Monasteri e templi Jain vi abbondano. Luoghi di interesse sono il forte di Ajatshatru, Swarana Gufa o la ‘Grotta d’Oro’, dove, narra la leggenda, se si riesce a decifrare l’iscrizione allora la porta della volta d’oro si apre e si accede alla Gridhakuta o Picco dell’Avvoltoio, dove il Buddha meditava. Rajgir è infatti famosa per i sermoni che Buddha fece sulla cima di Gridhakuta (collina dell’avvoltoio). Fu in questo luogo che, secondo la tradizione mahayana, sedici anni dopo l’illuminazione il Buddha fece girare per la seconda volta la ruota del Dhamma davanti a un’assemblea di cinquemila monaci, monache, laici e bodhisattva. Gli insegnamenti dati qui nell’ arco di dodici anni furono trasmessi da Mahakassapa, e comprendono i testi della Perfezione della Saggezza (Prajnaparamita), tra cui il Surangama Samadhi Sutra, in cui il Buddha rivela le cause dell’illusione che conducono all’esistenza e il modo di fuggirne, e il Saddharma Pundarika Sutra (Mistica legge del fiore di loto).

Quest’ultimo insegna l’unicità del Buddha storico e della buddhità insita in ogni essere e in ogni cosa, e l’uso degli abili mezzi (upaya), cioè gli insegnamenti utilizzati dal Buddha per esporre il dhamma all’umanità. Si narra che, mentre il Buddha esponeva questo sutra, apparve magicamente un magnifico stupa che venne dedicato a un Buddha precedente il quale, assieme al Buddha Sakyamuni, aveva rinnovato la promessa di portare pace eterna al mondo e agli esseri senzienti. In ricordo di questo portentoso evento, vicino al Picco dell’Avvoltoio è stato eretto un bellissimo stupa per la pace mondiale, alto 125 metri, che fa da corona alla collina di Rajgir ed è luogo di pellegrinaggio e devozione. Saptadhara nel centro della città ha sette sorgenti di acqua calda. Si dice che il Buddha si sia curato l’artrite e i pellegrini ci vengono ancora per curarsi. Pranzo in hotel. Si prosegue per Bodhgaya. Sulla strada si visita la più vecchia Università del mondo, Nalanda, 90 km da Patna. Le rovine indicano la presenza di più di 2000 insegnanti e 10.000 studenti provenienti da tutto il mondo, che hanno vissuto e studiato qui. Il più famoso di questi è il celebre viaggiatore Huien Tsang, che ha studiato e insegnato qui. Si possono vedere resti di viharas, stupa e i quartieri  che costituivano i locali universitari. Arrivo a Bodhgaya all’Hotel The Royal Residency  ***. Cena e pernottamento in Hotel.

giovedì 14 febbraio: Bodhgaya / Varanasi (260 km. / 06 ore.)

Dopo colazione si visita la città di Gaya, santa per entrambe le religioni, induista e buddhista, che si trova 100 Km. a sud di Patna sulle rive del fiume Falgu dove vengono a bagnarsi a migliaia.

Il Buddha giunse qui camminando lungo le rive del fiume Nairanjana e si sedette sotto l’albero della bodhi (un ficus religiosa o pipal) raggiungendo l’illuminazione completa e realizzando la mente dell’onniscienza. Accanto all’albero venne eretto dall’imperatore Ashoka nel III sec. a.C. un tempio (il bodhigara – da cui il nome di Bodhgaya) che esiste tuttora: il grande stupa, chiamato il Mahabodhi, si trova al centro di un magnifico parco disseminato di stupa e di stele con sculture del Buddha. Un sedile di pietra scolpita, chiamato Vajrasana (Trono di diamante), è situato tra le mura del tempio e l’ albero della bodhi. È il più riverito dei luoghi santi, poiché indica il posto esatto in cui il Buddha ottenne l’illuminazione. Questo è il cuore del mondo buddista, meta di pellegrinaggio ininterrottamente da 2500 anni; qui anche la terra sembra risuonare delle preghiere accumulate in millenni di devozione e spesso tra gli stupa del giardino s’incontrano praticanti impegnati nell’esecuzione delle prostrazioni. Sostare qui dove il Buddha raggiunse la massima elevazione è senza dubbio una grande esperienza. Il piccolo centro raccoglie poi una quantità di templi e monasteri che fanno capo alle diverse comunità buddiste del mondo. Secondo la tradizione, tutti i Buddha del passato vissero qui e anche i Buddha futuri appariranno in questo primo sacro luogo. L’albero che vi è custodito non è lo stesso di venticinque secoli or sono, poiché la pianta originale fu sradicata dai musulmani, ma discende comunque direttamente da un pollone del pipal originario che era stato portato anticamente a Sri Lanka. Pranzo in hotel. Partenza per Varanasi. Arrivo all’ Hotel Radisson  ***** e assegnazione delle camere riservate. Cena e pernottamento in hotel.

venerdì 15  febbraio: Varanasi               

Ci si alza presto per ammirare il sorgere del sole da una barca portata a remi sulle acque del fiume, quando la luce è ancora tenue e la nebbia non ancora scomposta per osservare la città che si sveglia. Si rientra in albergo per la colazione e dopo ci si reca a Sarnath, a 10 Km da Varanasi, luogo legato alla memoria della prima predicazione del Buddha. Il suo nome deriva da Sagarnath, che significa “Signore dei cervi” e fa riferimento ad una leggenda secondo la quale Buddha, in una vita precedente, era stato un cervo capobranco che si offrì al re di Kashi al posto di una cerva incinta che questi aveva catturato. Qui espose per la prima volta la dottrina del dharma ai suoi discepoli. In esso espose l’insegnamento delle Quattro Nobili Verità: la sofferenza, la sua origine, la sua fine e la via che porta al nibbana. I cinque asceti, felici nel cuore, approvarono quelle parole e riconobbero nel Buddha il loro maestro. Questa via, indicata venticinque secoli fa, è ancora praticabile, e milioni di buddhisti stanno già rivolgendo le loro preghiere a Maitreya, il futuro Buddha dell’ amore, auspicandone la venuta nel mondo per rinnovare il messaggio della liberazione. Questo fervore devozionale ha reso possibile iniziare la costruzione a Kushinara (il luogo dove il Buddha Sakyamuni entrò nel Mahaparinibbana), di un’imponente statua del Buddha Maitreya, che sarà alta centocinquantadue metri. Sarà seduto su un trono alto trentadue metri e poggerà i piedi su un fiore di loto per indicare la sua natura di maestro universale.

A Sarnath nel III secolo l’imperatore Ashoka fece costruire uno stupa commemorativo del Buddha al quale si aggiunsero i monasteri che ricevettero la protezione delle varie dinastie indù e buddiste sino all’avvento degli invasori islamici nell’XI secolo. Il museo archeologico raccoglie sculture di grande valore tra cui il superbo “Buddha seduto” (IV sec. d.C.) e il famoso capitello del pilastro di Ashoka (III sec. a.C.). Rientro in Hotel per il pranzo. Non esistono oggi a Varanasi edifici che risalgano oltre il XVII secolo e la maggior parte appartiene ad epoche ancora più recenti. Il Tempio Vishvanath, dedicato a Shiva e conosciuto come il tempio d’oro, per il suo tetto placcato d’oro, risale al 1777 ed è il tempio principale sin dallo scorso millennio. L’originale fu però distrutto e sostituito con una moschea nel XII sec. Ricostruito nel XVI sec. venne nuovamente distrutto dopo cent’anni. L’ entrata è proibita ai non indù, e l’area molto sorvegliata. A pochi chilometri dalla città sorgono il Durga Temple, anche conosciuto come il tempio delle scimmie, e  il Bharat Mata Temple inaugurato dal Mahatma Gandhi e dedicato alla madre India, al cui interno vi è un rilievo in marmo della mappa dell’India, perfettamente in scala. L’Università Indù di Benares dove sono conservati oltre 150mila rarissimi manoscritti fu fondata da Pandit Madan Malviya ed ha anch’essa un nuovo Tempio Vishwanath fatto erigere dai Birlas, una ricca famiglia di industriali, e destinato alle classi più umili. Il Museo Bharat Kala Bhavan all’interno dell’Università ha una importante collezione di dipinti in miniatura, sculture e bronzi. Al tramonto ci si potrà sedere sulle rive del Gange osservando l’aarti, la splendida cerimonia officiata dai bramini sul ghat principale, ascoltando i suoni delle salmodie vediche, con i bracieri fiammeggianti ruotati ad arte dagli officianti, mentre sul fiume scivolano i lumi appoggiati su foglie, un’offerta alla dea Ganga. Rientro in hotel. Cena e pernottamento.

sabato 16 febbraio: Varanasi / Allahabad (130 km. / 04 ore.) 

Dopo la colazione in albergo partenza per Allahabad. Arrivo al Campo Tendato. Tempo a disposizione per attività indipendenti. Pranzo, cena e pernottamento al Campo Tendato, in un’area riservata per il nostro gruppo (tende con letti, materassi, lenzuola, coperte e con servizi privati). Pasti vegetariani al campo.

Come abbiamo spiegato il Kumbh Mela è un evento unico e straordinario dove confluiscono alcuni milioni di pellegrini: qui si raduna tutta l’India e si respira il suo autentico spirito. Ci si potrà trovare di fronte a difficoltà contingenti non prevedibili. Perciò è richiesto un grande spirito di adattamento, calma, intelligenza, flessibilità, perché solo questo è l’atteggiamento corretto per vivere il più grande raduno religioso del mondo. Non ci sarà in questi giorni un vero e proprio programma dettagliato, ma sarà garantita da parte della nostra organizzazione, che per la circostanza, si avvarrà di un numero maggiore di collaboratori, tutta la massima assistenza. Sarà agevolata con appositi segnali l’identificazione dei partecipanti del nostro gruppo da parte delle guide e accompagnatori, sarà sempre disponibile un numero locale di emergenza sulle apposite carte telefoniche messe a disposizione, presso il campo tendato sarà attivo un hospitality desk ben visibile, ci sarà un punto di ristoro con la presenza di nostro personale nei pressi dell’accesso all’area più importante del Kumbh Mela per rinfrescarsi e ritrovarsi se ci si dovesse perdere. Saranno disponibili alcune barche per raggiungere più agevolmente i luoghi dei bagni propiziatori se per alcuni partecipanti fosse faticoso recarvisi camminando.

domenica 17  febbraio: Allahabad            

Colazione al campo tendato. Giorno libero per assistere al Kumbh Mela. Si può tornare al campo per il pranzo o usufruire del pranzo al sacco.

Le attività al campo tendato prevedono:

  • corsi di yoga
  • una serata culturale di musica
  • una cerimonia Aarti
  • incontri con Yogis

Cena e Pernottamento al campo tendato.

lunedì 18 febbraio: Allahabad 

Colazione al campo tendato. Giorno libero per assistere al Kumbh Mela. Si può tornare al campo per il pranzo o usufruire del pranzo al sacco.

Le attività al campo tendato prevedono:

  • corsi di yoga
  • una serata culturale di musica
  • una cerimonia Aarti
  • incontri con Yogis

Cena e Pernottamento al campo tendato.

martedì 19 febbraio: Allahabad / Agra            

Dopo la colazione e il pranzo al campo, si effettua  la visita della città di Allahabad.

Il Santuario di Anand dedicato alla famiglia Nehru ospita uno dei musei più belli di tutta l’India. Jawaharlal Nehru, il combattente per la libertà e il primo primo-ministro dell’India ha abitato in questo luogo che è stato anche la residenza di Indira Gandhi, la “Lady di ferro dell’India “. Si prosegue con l’Alfred Park, il Museo di Allahabad, uno dei meglio conservati in India, l’Università di Allahabad.

(Le visite dipenderanno inevitabilmente dai flussi di folla presenti in quel giorno)

Cena in ristorante locale. Dopo cena ci si reca in stazione in tempo utile per partire alle 23:30 con il treno notturno Mathura Express alla volta di Agra. Pernottamento in treno.

mercoledì 20 febbraio: Agra            

Arrivo ad Agra alle ore 06:55. Trasferimento all’Hotel Jaypee Palace *****. Assegnazione delle camere riservate. Colazione e pranzo in Hotel. Mattinata a disposizione.

Nel pomeriggio si inizia con la visita del famoso Taj Mahal, il più bel monumento dell’India ed una delle 7 meraviglie del mondo. E’ una costruzione Moghul fatta erigere dall’imperatore Shah Jeahn in memoria di sua moglie Mumtaz Mahal, la signora del Taj, morta nel 1629 dopo 17 anni di matrimonio e dopo aver partorito 14 figli. La costruzione del più grande monumento all’amore fu intrapresa nel 1631 e completata nel 1653.

Successivamente si visita il Forte di Agra: la costruzione fu intrapresa dall’imperatore Akbar nel 1565. Altre parti sono state aggiunte dai suoi successori fino ad arrivare al nipote, Shan Jehan. All’interno si trovano la moschea Moti Masjid costruita da Shan Jehan nel 1645 con proporzioni giudicate ideali tanto da compararla ad una perla perfetta Diwan-i-Am, il padiglione delle udienze pubbliche, la sala del trono, la sala delle udienze private. Qui si trovava il famoso trono del pavone prima di essere portato a Delhi da Aurangzeb e più tardi in Iran. Rientro in hotel. Cena e pernottamento.

giovedì 21 febbraio: Agra / Mathura / Delhi (204 km. / 04 ore)

Dopo la prima colazione, partenza per Delhi. Sulla strada visita di Mathura, luogo di nascita di Lord Krishna. Pranzo in ristorante locale. Arrivo a Delhi all’Hotel Crown Plaza Today Okhla 5*. Assegnazione delle camere riservate. Tempo libero a disposizione. Cena e pernottamento in hotel.

venerdì 22 febbraio: Delhi                      

Colazione in Hotel. I siti previsti dalla visita classica di Delhi sono il Forte Rosso, che fu il palazzo degli imperatori musulmani. Il modo migliore per vedere la vecchia città è fare un giro col rickshaw nell’incredibile mercato di Chandni Chowk. Visita della New Delhi progettata e costruita dagli inglesi nel 1920, una combinazione d’impressionanti edifici governativi, verdi parchi e giardini. Visita del Qutub Minar, una torre alta 75 metri dalle stupefacenti proporzioni edificata tra il XII e il XIII secolo inserita nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO, della tomba di Humayun del XVI secolo, considerata il mausoleo precursore del Taj Mahal, della strada reale Rajpath, dell’India Gate, simbolo dell’India moderna, della Colonna di Ashoka, del Parlamento, del mausoleo di Gandi Raj Ghat, dove una lastra di marmo nero segna il punto della sua cremazione, un luogo molto venerato, nel cuore di tutti gli indiani, la Moschea del venerdì “Jama Masjid”, la più grande dell’India costruita in classico stile mughal. Pranzo in ristorante locale. Cena e pernottamento in Hotel.

sabato 23 febbraio: Delhi / Dubai / Italia

Dopo la colazione, trasferimento in aeroporto in tempo utile per il volo internazionale EK 511 in partenza alle ore 10:50 con arrivo alle ore 13:15 a Dubai. Ripartenza con il volo EK 137 alle ore 15:45 e arrivo a Venezia alle ore 19:20. Trasferimento in pullman a Padova.

INFO E PREZZI

Durante il periodo del viaggio le temperature ad Allahabad, Varanasi e Delhi oscillano fra 10° di notte e 24° di giorno con un clima generalmente piacevole e secco. A Calcutta il giorno è caldo e si raggiungono temperature di 29-30°, di notte la temperatura scende a 15-16°.

Prezzi a persona in doppia:
Gruppo di 15 – 20 persone Euro 3100
Supplemento singola base  Euro    670

Le quote di partecipazione sono state calcolate in Euro. Sono quindi esclusi adeguamenti valutari.

LA QUOTA COMPRENDE:

  • trasferimento in pullman riservato da Padova all’aeroporto di Venezia e viceversa;
  • passaggi aerei in classe economica  con voli di linea Emirates Venezia / Dubai / Calcutta / Delhi / Dubai / Venezia;
  • passaggi aerei in classe economica sul volo domestico Kolkata / Patna;
  • passaggio in treno in carrozze di 2^ A/C Allahabad / Agra;
  • tasse aeroportuali (al momento della stesura del programma € 43,00);
  • visto d’ingresso in India;
  • franchigia bagaglio kg. 20;
  • nr.9 pernottamenti in camera doppia presso gli hotel indicati + 3 notti nel campo tendato riscaldato (non è necessaria l’aria condizionata in quanto in febbraio fa abbastanza freddo durante la notte) + 1 notte sul treno;
  • trattamento di pensione completa come da programma;
  • trasferimenti, visite ed escursioni come da programma con pullman riservato A/C;
  • guida locale parlante italiano durante tutto il tour;
  • accompagnatore DOIT VIAGGI dall’Italia;
  • tasse e percentuali di servizio;
  • la polizza assicurativa ANNULLAMENTO VIAGGIO, inclusa TOP ASSISTANCE (bagaglio-sanitaria) ALA ASSICURAZIONI
  • borsa da viaggio, guida e documentazione di viaggio.

LA QUOTA NON COMPRENDE:

  • le mance pari a Euro 50 che verranno raccolte in loco dall’accompagnatore;
  • le bevande; gli extra di carattere personale e tutto quanto non espressamente indicato alla voce “la quota comprende”.
9 Febbraio 2013|

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