Lo sport
Il Sumo è lo sport nazionale del Giappone ed è una forma di lotta corpo a corpo nella quale due “rikishi”, atleti di dimensioni imponenti con una elaborata acconciatura simile a quella dei samurai del passato, si affrontano vestiti di nient’altro che di un “mawashi”, un perizoma di seta. Si posizionano dietro due linee bianche tracciate a terra con lo scopo di atterrare o estromettere l’avversario dal “dohyo”, la zona di combattimento costituita da un anello elevato di 4,55 metri di diametro su una piattaforma di creta e sabbia. Prima del combattimento gli atleti, che seguono una particolare dieta per raggiungere il loro peso ed allo stesso tempo rimanere agili e forti, battono con forza i piedi sul ring e partecipano ad un rituale di purificazione del terreno sul quale si troveranno a lottare. Questa ritualità è il chiaro richiamo alla religione Shinto ed alle “danze” che nell’antichità erano praticate nei templi dai lottatori. Il Sumo risale infatti a circa 1500 anni fa, in un tempo in cui gli uomini esibivano la propria forza come offerta alle divinità celesti ed è indissolubilmente legato alle tradizioni feudali nipponiche. All’origine il sumo, inteso come competizione, era praticato da lottatori (molto probabilmente samurai o ronin) come sport di intrattenimento, per avere dei guadagni addizionali. Il lottatore, nella sua vita di continuo allenamento e meditazione, è la perfetta sintesi tra un monaco guerriero e un samurai, additato dai giapponesi quale esempio di rettitudine e incarnazione del codice samuraico (Bushidō) e della millenaria tradizione Shintoista. I tornei si svolgono nei mesi dispari dell’anno, sempre nella stessa località, 3 volte a Tokyo ed una a Osaka, Nagoya, Fukuoka.
Il nuovo Yokozuna
Il 25 gennaio la Nihon Sumō Kyōkai ha approvato all’unanimità la nomina di Kisenosato come Yokozuna, dopo la sua vittoria nell’ultimo torneo di Tokyo con il record di 14 vittorie e 1 sola sconfitta. Le categorie dei lottatori non si basano sul peso ma sulla loro bravura, sono molteplici e partono dalla divisione minore, Jonokuchi, per poi passare rispettivamente a Jonidan, Sandanme, Makushita, Juryo e Makuuchi. Più in alto della categoria Makushita ci sono le due divisioni professionistiche del Sumo (chiamate Sekitori): gli Juryo e i Makuuchi che rappresentano la divisione maggiore e che a loro volta sono suddivisi in Maegashira (dal livello 16 al livello 1) e Sanyaku. Quest’ultima è la categoria dei grandi campioni divisi in: Komusubi, Sekiwake, Ozeki e Yokozuna. Quello di Yokozuna è in assoluto il titolo più alto che possa essere raggiunto da un lottatore di sumo. I Giapponesi sono al settimo cielo! Infatti Kisenosato è l’unico Yokozuna nato in Giappone dei quattro in attività. Gli altri 3 sono tutti di origine mongola e da vent’anni ne mancava uno giapponese. Ciò porterà enormi aspettative nei prossimi tornei cui avremo la fortuna di assistere con i nostri tour di gruppo: ad Osaka in marzo e a Fukuoka in novembre.