Birmania
PER LA FESTA DELLA LUNA SUL LAGO INLE
“Ecco la vecchia Shwedagon”, disse il mio compagno. La cupola dorata sembrava dire: “Questa è la Birmania, ed è diversa da qualsiasi paese tu abbia visitato”.
– R.Kipling
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Tappe
Informazioni
Quota in camera doppia | € 3190 |
Supplemento singola | € 730 |
CAMBIO APPLICATO:
1 Euro = 1,13 USD / 1 USD = 0,88 Euro.
Eventuali adeguamenti valutari e/o delle tasse aeroportuali potranno essere applicati 20 giorni prima della partenza. La parte quotata in dollari corrisponde al 60% del totale.
Condizioni e polizze
La quota comprende
La quota non comprende
Itinerario dettagliato
2° giorno: martedì 11 ottobre
DUBAI – YANGON
Continuazione del viaggio con il volo EK 388 in partenza alle ore 03.30 e arrivo alle ore 11.40 a Yangon. Dopo il controllo passaporti e il ritiro dei bagagli incontro con la guida parlante italiano, trasferimento in centro città. Sistemazione all’Hotel Sedona 5*, camera superior.
Yangon venne fondata nel 1755 ed è una delle più affascinati capitali asiatiche. Il traffico qui è contenuto rispetto alle moderne capitali asiatiche, e le strade del centro pullulano di gente multicolore: indiani, cinesi, birmani di varie etnie. Originariamente la città era un villaggio fondato dai Mon e distrutto durante la seconda guerra anglo-birmana. Yangon è risorta in questo secolo. Il centro di Yangon si snoda attorno al quartiere della Pagoda di Sule, in un grandioso stile coloniale: grandi viali da est ad ovest e strade numerate che li intersecano. Il fiume Irrawady scorre parallelo ai boulevards ed è un po’ il baricentro della città. A Yangon vivono 5 milioni di abitanti di etnie diverse che convivono pacificamente: indiani, birmani, cinesi principalmente, ed è un affascinante misto di costruzioni di diversi stili: inglese del periodo vittoriano, cinese, birmano, indiano.
Le visite cominciano con il grande Buddha reclinato (Chaukhtatgy), lungo 70 metri, custodito in un grande capannone a forma di pagoda, e poco distante con l’imponente pagoda Shwedagon, il simbolo del paese, interamente ricoperta d’oro, che si visiterà nel momento più bello, durante il tramonto. Quando, nel 486 a.C., Buddha morì, le sue reliquie furono suddivise in otto parti, per custodire le quali furono costruiti otto grandi stupa. La Shwedagon Pagoda è la più venerata perché, come dice il nome con cui spesso è citata, “La pagoda dei sacri capelli vivi” contiene otto capelli donati dal Buddha durante la sua vita terrena a un mercante in cambio di un po’ di miele. Qui, con un filo di vento il tintinnio delle campanelle d’oro e d’argento spediscono ai quattro angoli della terra meriti e preci raccolti all’ombra dello stupa ricoperto da 8.688 lastre d’oro massiccio, circa 2 tonnellate, coronato da un pinnacolo dove sono incastonati 5.448 diamanti e 2.317 rubini, zaffiri e topazi. Nel mezzo, un enorme smeraldo riceve i primi e ultimi raggi di sole. Tutto questo è montato su un hti (ombrello) di dieci metri costruito su sette supporti ricoperti d’oro, decorati con 1.065 campane d’oro e 420 d’argento. Nella pagoda, immensa e con infiniti spazi dedicati ai riti, vive, giorno e notte, una fervente umanità e non solo in preghiera. Qui si gioca, si conversa, ci si libera dei condizionamenti e tutto in un’atmosfera di grande armonia e semplicità. Nel 1920 Somerset Maugham la descriveva così: “La Shwedagon si erge superba, luccicante nel suo oro, come una improvvisa speranza nella notte scura dell’anima”. Cena e pernottamento in Hotel.
3° giorno: mercoledì 12 ottobre
YANGON – MANDALAY – MINGUN – MANDALAY
Prima colazione in Hotel e successivamente trasferimento in aeroporto per un breve volo aereo che condurrà fino a Mandalay, da qui, con una piacevole gita in barca lungo il fiume Ayeyarwady si raggiunge Mingun, antica città reale a soli 11 km da Mandalay sulla sponda opposta del fiume. Bei panorami e scorci sulla vita lungo il fiume. Sul posto vi è un piccolo villaggio, un’enorme pagoda di mattoni rimasta incompiuta, Mingun Paya, simile ad una montagna, una campana in bronzo di dimensioni colossali, Mingun Bell, dal peso di 90 tonnellate, considerate la più grande del mondo, e la bianca pagoda Myatheindan, con 8 terrazze concentriche, fatta costruire nel 1816 dal Re Bagyidaw in memoria di una delle sue mogli più amate. Pranzo in ristorante locale. Al rientro si ammirerà uno splendido tramonto rosso fuoco navigando tranquillamente sul fiume Ayeyarwady. Cena e pernottamento al Sedona Hotel 5*, camera deluxe.
4° giorno: giovedì 13 ottobre
MANDALAY – AMARAPURA – AVA – SAGAING – MANDALAY
Prima colazione in Hotel. La giornata comincia con la visita alla pagoda Mahamuni dal grande Buddha ricoperto di foglie d’oro. Nei dintorni potremo vedere anche alcuni negozi e laboratori artigianali per la produzione di arazzi, longyi e statue in marmo. Poco fuori dalla città di Mandalay visiteremo i luoghi dove sorgevano le antiche capitali dei regni birmani. Visita di Amarapura, antica capitale sulla costa orientale del fiume Irrawaddy a pochi Km da Mandalay. Vi si visita il più grande monastero del Paese, il Mahagandhayon che ospita 1000 monaci. Accanto al Mahagandhayon le acque poco profonde di un lago che durante la stagione secca si prosciuga sono attraversate da un vecchio ponte pedonale tutto in legno di tek chiamato U Bein, lungo 2 km. Ancora oggi è il ponte in teak più lungo del mondo: per la sua costruzione, che richiese due anni, fu usato il legno proveniente da residenze in disuso di Sagaing e Ava.
Pranzo in un ristorante locale. Trasferimento al molo per un intero pomeriggio di navigazione in battello locale lungo il fiume Irawaddy. Si inizia con la visita di Ava, affascinante località, che si trova su piccola isola in mezzo al fiume. Si visiterà su calessi locali. Proseguimento della navigazione verso l’antica capitale Sagaing, che dista 21 Km da Mandalay e si trova sulla riva occidentale del fiume Ayeyarvady ai piedi delle sue colline costellate di templi e pagode. E’ un centro per gli studiosi del buddismo e per gli amanti della meditazione. Poco fuori dalla città si trova il tempio Kaunghmudaw Paya che è costruito con una grande cupola di forma perfettamente semisferica ed è alto 46 m. Resiste sulle sue 1086 colonne nonostante i danni derivati da due gravi inondazioni avvenute nel 1946 e nel 1973. Cena e pernottamento in Hotel.
5° giorno: venerdì 14 ottobre
MANDALAY – BAGAN (navigazione sul possente Irawaddy)
Dopo colazione trasferimento al jetty e imbarco su un battello per Bagan. La navigazione verso Bagan dura circa 8 ore e dalla magnifica visione delle colline di Sagaing costellate di bianche pagode che si tingono di varie gradazioni di rosa all’alba, attraverso scenari del maestoso fiume Irawaddy, conduce fino a Bagan, località che con una estensione di 42 Kmq, lungo un’ansa, annovera più di 2000 templi e pagode, certamente uno dei siti archeologici più interessanti dell’Asia ed una delle meraviglie del mondo definita patrimonio culturale mondiale dall’Unesco. Pranzo sull’imbarcazione. Sdraio disponibili, giornata di relax e interessante esperienza della vita e dei traffici lungo il fiume. Arrivo a Bagan nel pomeriggio. Trasferimento all’Hotel Myanmar Treasure Resort 4*, camera superior. Cena e pernottamento in hotel.
6° giorno: sabato 15 ottobre
BAGAN
Capitale dell’impero birmano per oltre due secoli, fu fondata nel 1044 da re Anawrahta, artefice dell’unificazione politica e culturale del Paese. Fu però solo dopo la conquista del regno Mon nel 1057 che Bagan raggiunse l’apice del suo splendore. Anawrahta riportò da Thaton non solo le sacre scritture Theravada, ma anche il re deposto Manuha con tutta la sua corte di architetti, artisti e artigiani. Questo diede inizio a una spinta religiosa e creativa che portò alla costruzione di migliaia di templi i cui muri interni erano per la maggior parte decorati da splendidi affreschi. Nel 1287 giunsero le orde di Mongoli che dettero alle fiamme la città; gran parte degli edifici, in legno, andarono bruciati. Ciò che non fecero i mongoli lo fece il terremoto del 1975, e dell’antico splendore oggi restano solo gli edifici in pietra. I monumenti di Bagan si possono raggruppare in due categorie: templi e pagode. I primi sono strutture nelle quali i pellegrini entrano per meditare davanti ai simulacri del Buddha, mentre le seconde sono edifici sacri costruiti per custodire le reliquie del Buddha intorno ai quali i pellegrini girano pregando (in senso orario).
Prima colazione in Hotel. La visita inizia con la pagoda Shwezigon del 1057, il cui stupa è diventato il prototipo per tutte le altre pagode in Birmania; il tempio Shwegugyi, famoso per i suoi stucchi finemente lavorati e per la stupenda vista sulla pianura e il Thatbyinnyu Pahto alto 61 m. Pranzo in ristorante locale. Si ritorna poi nella zona archeologica, a Mincaba, per visitare il tempio in stile indiano Gubyaukgyi, costruito nel 1113, adorno internamente di affreschi raffiguranti la storia di Buddha; il particolare tempio Manuha, pagoda che secondo la leggenda venne costruita nel 1059 da Manuha, il re mon fatto prigioniero da Anawratha dopo la conquista di Thaton, per rappresentare la sua insofferenza alla reclusione (all’interno, le tre statue del Buddha seduto che guardano l’ingresso dell’edificio e quella reclinata in nirvana nel retro, schiacciate dai muri che le circondano, simboleggiano la tensione e la sofferenza sopportate da Manuha); Nanpaya. La giornata si conclude alla Mingalazedi, la pagoda da cui si può vedere a oriente tutta la distesa dei templi di Bagan. Indimenticabile il tramonto che si potrà ammirare dall’alto di una pagoda. Si vedranno i templi tingersi delle varie sfumature del sole calante, mentre nel silenzio rotto solo dallo spirare del vento attraverso le antiche pietre, sembrerà come se il tempo si sia fermato e si sia portati in qualche dimensione magica. Rientro in Hotel. Cena e pernottamento.
7° giorno: domenica 16 ottobre
BAGAN – MONTE POPA – BAGAN
Prima colazione. Continuazione delle visite con altri importanti templi fra i quali Gawdawpalin e Dhammayangyi; l’Ananda Pahto, risalente al 1100, voluto dal re Kyanzittha, figlio di Anwaratha, costruito con bianche guglie a voler simboleggiare le cime innevate delle montagne himalayane, che ospita all’interno 4 statue di Buddha in piedi alte 9 metri, un magnifico esempio dell’arte Mon dalla struttura a croce greca. Pranzo in ristorante locale. Nel pomeriggio escursione fino al Monte Popa, una montagna di roccia calcarea che improvvisamente si eleva dalla pianura per oltre 700 m di altezza, detto l’Olimpo dei Nats, divinità della superstizione locale. Alla base della montagna sorge il tempio Mahagiri che ospita una serie di 37 statue che rappresentano gli spiriti protettori. Secondo alcune credenze popolari i Nats hanno poteri speciali e ognuno di loro ha uno specifico campo di influenza. Sulla cima della montagna c’è un complesso di monasteri, stupa e templi raggiungibile percorrendo una scalinata coperta di 700 gradini. Dopo 30 minuti di salita facoltativa si gode la visione di un panorama incantevole. Rientro in serata a Bagan per la cena e il pernottamento in hotel.
8° giorno: lunedì 17 ottobre
BAGAN – HEHO – LAGO INLE
Prima colazione in Hotel. Trasferimento in aeroporto e partenza col volo diretto a Heho, da qui proseguimento per il Lago Inle e giro del lago attraversando une delle zone più panoramiche del lago, superando villaggi su palafitte e orti galleggianti. Pranzo in ristorante locale e cena in hotel. Pernottamento presso l’Hotel Amata Garden Resort 4*, camera deluxe.
9° giorno: martedì 18 ottobre
LAGO INLE – INDEIN – LAGO INLE
Prima colazione in Hotel. Partenza sulle motolance per una emozionante navigazione lungo il canale emissario del lago che scorre fino alle splendide colline di Indein, passando chiuse e dislivelli e schivando bufali al bagno, diretti a Nyaung Ohak, un firmamento di 1054 stupa e pagode risalenti al 1700/1800, dimenticate fra banyan e boscaglia, con statue e occhi di pietra che emergono tra le foglie, che circondano l’antica Inlay Shwe In Tain Pagoda. Questo luogo in una splendida posizione dominante, di rara bellezza, è stato reso accessibile da poco. Dopo una breve camminata di circa 15 minuti nel villaggio si arriva nella zona archeologica. Al rientro si ritorna al pontile attraversando una incredibile foresta di alti bambù. Pranzo in ristorante locale sul lago. Proseguimento della visita del lago. Rientro al tramonto. Cena e pernottamento in Hotel.
10° giorno: mercoledì 19 ottobre
LAGO INLE LA FESTA DI PHAUNG DAW U (Festa della Luna)
Questo viaggio è organizzato per partecipare alle più importanti processioni sul lago Inle per la festa di Phaung Daw U. Ogni anno si celebra questa festa religiosa che ha insieme il gusto del soprannaturale, quasi incomprensibile dalla mente umana, ed il senso concreto dei fatti degli uomini.
“Youk kyar”, “youk kyar” che si pronuncia “iaut chaua” e significa “uomo, uomo!” è lo slogan scandito a gran voce dai rematori ad una gamba delle due imbarcazioni che si sfidano nel canale di fronte alla pagoda di Paung Daw U. E’ la regata che conclude la festa più importante del Lago Inle, probabilmente la più bella di tutto il Myanmar. Il pubblico accalcato lungo il percorso dentro almeno quattro file di canoe che i militari hanno spinto con difficoltà ai margini delle rive del canale, si ripara con gli ombrelli dal sole quasi a picco della tarda mattinata e urla il proprio incitamento agli oltre ottanta uomini molto eleganti con le camicie bianche e i pantaloni arancioni suddivisi in due file per ogni lunga canoa che scivola velocemente verso il traguardo. Ogni anno nella luna di Thadingyut si svolgono grandi cerimonie per portare nei villaggi le immagini dei cinque Buddha divenuti ormai palle d’oro, dal momento che sono state e continuano tuttora ad essere ricoperte di lamine d’oro votive. Giungono pellegrini nei loro abiti più belli da tutto il paese per partecipare a questo evento annuale; i Buddha sono trasportati su una splendida imbarcazione dorata che riproduce le forme dell’uccello mitologico “karawaik” ed è scortata da centinaia di barche colorate di tutti i villaggi. Ciascuno di essi dedica intere settimane alla preparazione dei festeggiamenti per accogliere le statue che restano per una notte in ciascuno di essi e alla fine ritornano nella pagoda principale.
Presto all’alba ci si reca sulla terrazza di un ristorante locale in posizione strategica. Si assiste alle cerimonie finali della festa di Phaung Daw U: l’arrivo del corteo e le finali delle regate. Dopo il pranzo in ristorante locale si visita il monastero Nga Phe Kyaung, costruito su palafitte sopra il lago detto “dei gatti che saltano” e si prosegue attraversando il canale principale fino al villaggio dei tessitori di In Paw Khone dove, con più di 200 telai manuali, si producono bellissimi tessuti in seta e cotone. Rientro al tramonto. Cena e pernottamento in Hotel.
11° giorno: giovedì 20 ottobre
LAGO INLE – KALAW – PINDAYA
Prima colazione in Hotel. Partenza per Pindaya. Lungo la strada si può ammirare lo stupendo panorama con le montagne che circondano l’altopiano: un mosaico con i suoi campi ben coltivati. Visita alle famose grotte di Pindaya, sacre ai buddisti, in cui sono state messe, nel corso dei secoli, più di 9000 statue di Buddha. Il luogo è profondamente sacro e frequentato da pellegrini che provengono da ogni parte della regione. In prevalenza i Birmani seguono la dottrina del buddismo theravada o del piccolo veicolo che si rifà all’insegnamento originale del Buddha il quale invita a compiere un cammino personale di purificazione per raggiungere il Nirvana. Ricordiamo invece che la dottrina del grande veicolo o mahayana, forse più semplicisticamente, sostiene che il cammino verso la salvezza è collettivo e non dipende dall’impegno personale. Infatti alla salvezza di tutti basta l’impegno dei Bodhisatva, santi mistici e maestri impegnati totalmente nella dottrina. Pindaya è anche famosa per il suo pittoresco lago e i maestosi baniani di oltre 250 anni. Molto apprezzato è anche l’artigianato locale per la carta ricavata dalla corteccia di gelso e i famosi ombrellini parasole. Pranzo in ristorante. Sistemazione presso il Conqueror Hotel 3*, camera superior. Cena e pernottamento.
12° giorno: venerdì 21 ottobre
PINDAYA – HEHO – YANGON – KYAIKTIYO
Prima colazione in Hotel. In mattinata trasferimento all’aeroporto di Heho. Partenza con il volo della mattina per Yangon. Partenza per Kyaiktiyo, la Roccia d’Oro, che dista 180 Km da Yangon, una delle principali mete di pellegrinaggio buddista della Birmania.
Pranzo in ristorante. Questa piccola pagoda non raggiunge i 6 metri di altezza e si trova su un grande masso dorato, in precario equilibrio sul picco di una montagna, che domina la pianura percorsa dal fiume Sittaung. Tra le tante leggende popolari nate intorno a questa roccia, la più diffusa racconta di un eremita, che per custodire un capello del Buddha si mise alla ricerca di un masso che ne rievocasse la forma della testa. Trovatolo piazzò la sacra reliquia sotto al masso in una posizione tale da garantirne per sempre l’equilibrio. A piedi o in portantina si percorre in circa un’ora l’ultimo tratto fino alla cima. Al tramonto luccica al massimo delle sue possibilità. L’atmosfera sul monte è carica di devozione e magia con i pellegrini che pregano e cantano. Cena e pernottamento a Kyaiktiyo al Mountain Top Hotel 4*, deluxe room.
13° giorno: sabato 22 ottobre
KYAIKTIYO – BAGO – YANGON
Prima colazione e inizio del viaggio per rientrare a Yangon. Sosta a Bago per il pranzo in ristorante locale. Nell’antica capitale Mon è inoltre prevista la visita alla Shwemawdaw Paya che con i suoi 114 m. di altezza è la pagoda più alta in Birmania. Si visita successivamente il gigantesco Buddha sdraiato Shwethaliaung dal viso molto espressivo e un po’ fuori dalla città, la Kyaik Pun Paya dove quattro Buddha alti 30 m. siedono schiena contro schiena. Arrivo a Yangon. Trasferimento al Sedona Hotel 5*, camera superior e assegnazione delle camere riservate. Visita alla pagoda Sule al centro città. Terminata la nuova doratura nel dicembre 1996, la Sule Pagoda è tornata a luccicare, circondata dalla consueta galleria di negozietti che vendono di tutto, dagli oggetti sacri alle fotocopie. Visita al quartiere coloniale e al porto. Passeggiata a Chinatown: tra Mahabandoola e Anawrahta St. su Bo Ywe e nelle strade adiacenti, il classico quartiere cinese affollato di negozi stracolmi di ogni genere di articoli, di templi, ristorantini, piccoli artigiani e guaritori, massaggiatori ecc. Insomma quella speciale atmosfera che si respira in tutte le Chinatown del mondo. Pranzo in ristorante e cena in hotel. In tarda serata trasferimento in aeroporto in tempo utile per le operazioni di check-in del volo di rientro.