
VIAGGIO IN BHUTAN
E VALLE DI KATHMANDU
PER IL THIMPHU TSHECHU, IL THANGBI MANI ED IL FESTIVAL DI GANGTEY
Data: dal 3 al 18 ottobre 2019
Durata: 16 giorni, 14 notti
Con accompagnatore dall’Italia e guida locale parlante italiano
Paese buddista, il Bhutan vi colpirà con il suo fascino da “vecchio mondo”, la sua fiorente cultura tradizionale e la sua naturale bellezza. È un paese con grandi e impenetrabili Dzongs e templi, avvolto nelle leggende, alcune risalenti al VII secolo. È stato per secoli chiuso al mondo esterno e la vita al di fuori della capitale sembra davvero come era un tempo. In più questo regno montano scarsamente popolato vanta alcuni degli scenari più spettacolari che potrete mai sperare di trovare. Molte delle montagne dell’Himalaya Orientale raggiungono altezze fra i 6000 e i 7000 metri. Fitte foreste primarie incontaminate con villaggi e fattorie abbarbicati ai lati delle montagne presentano scene di un modo di vivere semplice in completa armonia con la natura con una popolazione il cui stile di vita è immerso nella cultura e nella tradizione. Perla incastonata fra Cina, Nepal, Bangladesh e India, il Bhutan è un paese piccolo come la Svizzera, con circa 700.000 abitanti, poco conosciuto, appartato ai piedi dell’Himalaya. È stato indicato nel 2006 da “Business Week” come il paese più felice in Asia. È guidato da una famiglia reale un po’ paternalista ma illuminata che ama, ricambiata, il suo popolo e che, oltre ad avere introdotto la democrazia, ha tentato di definire uno standard di vita improntato alla filosofia della Felicità Interna Lorda (in lingua inglese GNH, Gross National Happiness). Così la qualità della vita si misura a prescindere dal prodotto interno lordo (in lingua inglese GNP Gross National Product). “Non ha senso che il contadino produca cento chili di riso in più se poi non è soddisfatto” disse il penultimo re. I sondaggi condotti periodicamente fra la popolazione per valutare il livello di felicità prevedono centinaia di indicatori. Quattro sono i pilastri su cui si basa la politica della felicità: uno sviluppo sociale ed economico equo e sostenibile (deve fra l’altro garantire salute, giustizia, istruzione, assistenza sociale), la salvaguardia delle tradizioni culturali, la tutela ambientale, il buongoverno. Secondo questa pragmatica indicazione, il Bhutan ha tracciato con successo una linea di demarcazione fra le forze contrapposte della modernizzazione e dell’ambientalismo. In ossequio al profondo rispetto che la popolazione bhutanese nutre nei confronti della natura, il Regno è uno dei paesi leader nella preservazione dell’ambiente e biodiversità. “Il dogma della illimitata produttività e crescita è ingiusto e insostenibile per le generazioni future” secondo quanto affermato dal capo del governo, quindi ad obiettivi meramente economici viene sostituita quella che oggi si potrebbe definire una responsabilità sociale o, meglio, una sostenibilità di stato. Più del 70% del territorio è ancora ricoperto da foreste. La sua ricca flora e fauna himalayana, gli stupefacenti picchi imbiancati e le rigogliose vallate verdi conferiscono al Bhutan una incommensurabile grandezza estetica. Anche i viaggiatori più navigati considereranno il Bhutan una rivelazione. L’aria è pulita e priva di ogni inquinamento; le montagne maestose e l’architettura incutono soggezione. Dopo secoli di autoimposto isolamento, a partire dagli anni ’70 del secolo scorso il Bhutan, geloso custode delle proprie tradizioni, si è aperto al mondo ed al turismo, ma con riserbo e cautela, senza fretta. Finora hanno evitato il turismo di massa adottando una politica basata sui piccoli numeri e sui grandi incassi. Il turismo è concesso solo nella misura in cui è ecologico, sostenibile e non invasivo nei confronti della cultura tradizionale delle popolazioni locali: i visitatori devono spendere almeno 250 dollari al giorno, con un 37% di tassa che va direttamente allo stato per l’assistenza sanitaria e l’istruzione scolastica. Inoltre è proibito scalare le montagne. Il Bhutan condivide molti aspetti culturali con il Tibet, tra questi la religione buddhista, più esattamente la scuola kagyu con uno spiccato accento tantrico e la medicina tradizionale tibetana. È un paese molto particolare e unico in quanto è l’ultimo paese del mondo dove il buddismo vajrayana è la religione di stato e di fatto la sola praticata dagli abitanti. Il buddhismo non è solo una religione, ma anche il substrato culturale che sostiene l’ambizione politica della felicità. È infatti un messaggio di speranza e di serenità interiore; aspira alla felicità dell’uomo il cui massimo stadio, il nirvana, è raggiungibile con l’impegno e la volontà del singolo dopo una serie di reincarnazioni. Tutto il paesaggio pullula di simboli religiosi: i più appariscenti sono le ruote della preghiera e le bandiere della preghiera che invocano la compassione, l’armonia, la pace e vengono piantate affinché le vibrazioni benefiche del vento assicurino felicità, lunga vita e prosperità. La vita sembra essersi fermata a mille anni fa. Il Bhutan ospita oltre 500 monasteri, oltre 140 Lama reincarnati, circa 800 monasteri di villaggio e altri 500 templi. Gli dzong sono fortezze con funzione di centro religioso, militare, burocratico e amministrativo; in quello di Paro è stato filmato “Il piccolo budda” di Bertolucci.
Durante tutto l’anno molti festival religiosi (tshechu) hanno luogo nei templi e nei monasteri del Bhutan. Accompagnati dal suono di cembali e trombe, i monaci, vestiti con variopinti abiti di broccato e con elaborate maschere rimaste invariate nei secoli, eseguono i Cham, complesse e spettacolari danze, riti religiosi ed esorcistici, profondamente influenzati dal buddhismo. Propongono, in una complessa sequenza di passi e aggraziate movenze, una pantomima della lotta tra il bene ed il male oppure ricostruiscono vicende del passato, momenti della vita di importanti personaggi storici, ricordano il trionfo del buddhismo sulle forme religiose precedenti, sull’animismo, sullo sciamanesimo, suggeriscono la trasformazione di forze negative quali odio, egoismo e bramosia in energia positiva. I festival rappresentano momenti centrali della vita pubblica e sociale; la partecipazione popolare è sincera, il mondo dei bhutanesi si ferma per permettere a migliaia di cittadini giunti in massa dai più sperduti paesini di assistere ai festeggiamenti allestiti negli spaziosi cortili interni dei monasteri. Sono tenuti in onore di Guru Padmasanbhava, il santo che introdusse il buddhismo nell’8° secolo e sono il modo migliore di sperimentare i colori, la passione ed il vibrante coinvolgimento. È l’occasione per i contadini di staccare dal duro lavoro dei campi, socializzare, fare mercato e partecipare alla miriade di eventi, ai giochi di abilità, alle fiere e dopo i tshechu aumenta il numero dei matrimoni. Non sono assolutamente feste perdutesi col tempo e appositamente ricreate per noi turisti, ma autentiche manifestazioni organizzate soprattutto per i bhutanesi che vi partecipano numerosi. In questo viaggio avremo modo di partecipare a tre di essi, il più importante del paese, nella capitale Thimphu, e due meno frequentati, nel cuore del Bhumthang e nella valle di Phobjikha.
Il governo del Bhutan ricorda ai visitatori che entrando nel paese non si recano in un museo ma si avvicinano ad un’antica cultura tuttora vivente; i luoghi più interessanti quali monasteri, mercati, manifestazioni e festival non offrono rappresentazioni orchestrate ma aspetti integrali della vita di ogni giorno che oltre ad attenzione meritano riguardo e rispetto.
ITINERARIO SINTETICO
1° giorno: giovedì 3 ottobre
PADOVA – ISTANBUL
Partenza da Padova in pullman riservato per l’aeroporto di Venezia. Disbrigo delle formalità doganali ed imbarco sul volo di linea Turkish Airlines TK 1872 alle ore 14:15. Arrivo a Istanbul alle 17:40. Proseguimento con volo di linea Turkish Airlines TK 726 alle ore 20:45.
2° giorno: venerdì 4 ottobre
ISTANBUL – KATHMANDU – BHAKTAPUR
Arrivo all’aeroporto internazionale di Kathmandu alle ore 06:20, incontro con la guida, trasferimento e sistemazione all’Hotel Dwarikas Heritage Deluxe Room 5*. Visita di Pashupatinath e del tempio Bodnath. Pranzo. Nel pomeriggio visita del centro storico della capitale: Durbar Square, l’antico quartiere della residenza reale, Kasthamandap, il Palazzo Reale Hanuman Dokha; la Casa-Tempio della Kumari, la “Dea Vivente”; il Tempio di Mahadev e Parvati. Cena e pernottamento in Hotel.
3° giorno: sabato 5 ottobre
KATHMANDU – PARO – THIMPHU (2320 m.)
Colazione in Hotel. Trasferimento in aeroporto per il volo KB 401 in partenza da Katmandu alle ore 13:25. Il volo Druk Air da Kathmandu a Paro offre uno dei panorami himalayani più spettacolari rispetto a qualunque altro volo di linea. Arrivo a Paro alle ore 14:45 e incontro con il nostro rappresentante Doit Vaggi in Bhutan che ci accompagnerà a pranzo. Partenza per la capitale, Thimphu. Sulla strada, ci si ferma al monastero Tachogang, “il tempio del cavallo eccellente”. Arrivo all’Hotel Migmar, assegnazione delle camere riservate, cena e pernottamento.
4° giorno: 6 ottobre
THIMPHU
Dopo colazione ci si reca alla Statua del Grande Buddha di Kuensel Phodrang, la più grande del mondo, da dove si ha una vista panoramica di Thimphu. Quindi si visita il Memorial National Chorten e il mercato del fine settimana. Pranzo in un ristorante locale. Nel pomeriggio ci si reca al tempio di Changangkha Lhakhang, uno dei principali centri di culto per la gente del posto: vi si trova la statua di Avalokitesvara, il Dio della Compassione, con 11 teste. Con una camminata si raggiunge Dechenphodrang che ospita una scuola monastica statale. Segue la visita alla Fabbrica della carta. Rientro in Hotel. Cena e pernottamento.
5° giorno: lunedì 7 ottobre
THIMPHU TSHECHU
Dopo colazione, intera giornata dedicata al Festival di Thimphu. Rientro in Hotel. Cena e pernottamento.
6° giorno: martedì 8 ottobre
THIMPHU – TRONGSA | 129 Km, 6/7 h ca.
Dopo colazione si parte in direzione Punakha. Dopo 45 minuti si arriva al passo Dochula a 3140 metri. Si ridiscende attraverso la foresta di rododendri e magnolie fino alla fertile Valle di Lobesa, dopo aver attraversato i villaggi di Lumitsawa e Thinleygang. Superata Wangdue, si prosegue per Trongsa attraverso scenari sempre mutevoli delle zone rurali del Bhutan. Si supera il passo Phele a 3350 metri per poi discendere attraverso un paesaggio di ampie praterie fino a Chendebji Chorten. Dopo il pranzo, nel pomeriggio si continua per altre due ore il viaggio per Trongsa. Avvicinandosi si scopre una sbalorditiva vista dello Dzong di Trongsa da un punto della vallata a 2120 metri attraverso una stretta gola attraversata dal fiume Chu, che scorre dal picco dell’Himalaya. Arrivo all’Hotel Viewpoint Resort, assegnazione delle camere riservate. Dopo una passeggiata serale, cena e pernottamento.
7° giorno: mercoledì 9 ottobre
TRONGSA – BUMTHANG | 90 km, 3/4 h ca.
Dopo colazione si visita il più imponente ed impressionante Dzong del Bhutan, lo Dzong di Trongsa. Si sale passeggiando poi per Trongsa fino alla Ta Dzong, costruita come torre di guardia e convertita nel 2008 in un museo, che illustra i momenti più importanti della storia bhutanese. Si ritorna in Hotel per il pranzo. Nel pomeriggio ci si dirige verso la valle di Bumthang. La regione comprende quattro vallate, la Choekhor (Jakar), Tang, Ura e Chumey. La valle di Bumthang ha la maggior parte dei monasteri sacri ed è denominata il cuore del buddhismo nel paese. Superato il passo Yotung a 3536 metri, si discende nella vallata Chumey fino a Zuney, dove si potrà visitare il centro tessile che produce gli indumenti di lana “yathra”. Con gli ultimi 30 minuti di guida si raggiunge lo Swiss Lodge a Bumthang. Cena e pernottamento.
8° giorno: giovedì 10 ottobre
BUMTHANG
Dopo colazione si visita il Jambay Lhakhang, tempio la cui origine risale al VII secolo. Si passa poi al Kurjey Lhakhang, un altro monastero sacro che comprende tre templi, circondati da un muro con 108 chortens. Rientro al lodge per il pranzo. Si parte per la Valle Tang, che fa parte del distretto di Bumthang, guidando fino a Dechen Pelrithang e proseguendo poi per 27 km attraverso diversi villaggi. Sulla strada si visita Membartsho, il “lago infuocato” dove Terton Pema Lingpa ha riportato alla luce una miriade di tesori religiosi nascosti da Guru Rimpoche sul fondo, reggendo una lampada fra le sue mani. Durante il tragitto sosta alla Nunnery Tang per incontrare le monache che vi risiedono. Cena e pernottamento al lodge.
9° giorno: venerdì 11 ottobre
BUMTHANG (TANGBI MANI)
Dopo colazione si parte per il monastero di Thangbi. Il festival che vi si tiene è uno dei più popolari del Chhoekhor Gewog in Bumthang. È l’ultimo giorno del festival di Tangbi Mani. Rientro al lodge per il pranzo. Nel pomeriggio si prosegue con lo Dzong Jakar, “la fortezza dell’uccello bianco”. Si conclude con una visita all’istituto privato Karchu Dratshang retto da sua eminenza Namkai Ningpo Rinpoche, dove c’è l’opportunità di assistere alla cerimonia di preghiere ed anche alla sessione di dibattito dei monaci. Ritorno al Lodge. Cena e pernottamento.
10° giorno: sabato 12 ottobre
BUMTHANG – GANGTEY | 188 km, 6/7 h ca.
Dopo colazione partenza per Gangtey. Nei pressi del passo di Phele La, un sentiero si dirama dalla strada principale e conduce ad una valle glaciale nascosta, l’incantevole Probjikha Valley, istituita area protetta in quanto rifugio invernale delle rarissime gru “collo nero” che migrano qui in ottobre dal Tibet, dalla provincia dell’Amdo cinese e dal Ladakh. Si vedrà anche la misteriosa valle di Gangtey (2900 m), una delle più scenografiche del Bhutan. Sistemazione a Gangtey all’Hotel Devachen. Pranzo e cena in ristorante e pernottamento in Hotel.
11° giorno: domenica 13 ottobre
FESTIVAL DI GANGTEY
Ci si alza molto presto la mattina per assistere alla cerimonia del Thongdrol al festival di Gangtey Gonpa, nella valle di Phobjikha. Pranzo in ristorante locale. Nel tardo pomeriggio partenza per Punakha. Sistemazione presso il Zhingkham Resort che offre una spettacolare vista sullo Dzong di Punakha. Cena e pernottamento.
12° giorno: lunedì 14 ottobre
PUNAKHA
Dopo colazione, ci si reca a visitare con una bella passeggiata mattutina lo straordinario chorten Khamsum Yulley Namgyel. Dopo il pranzo vicino al fiume, si visita lo Dzong di Punakha, chiamato Pungthang Dechen Phodrang Dzong, meravigliosa sede invernale del Je Khempo. La torre centrale, l’utse, è alta sei piani. Tra gli affreschi si ammirano anche rarissimi mandala che non si trovano facilmente rappresentati altrove, neppure nei testi specifici. Ospita la reliquia più sacra del paese, il Rangjung Kharsapani. Rientro in Hotel. Cena e pernottamento.
13° giorno: martedì 15 ottobre
PUNAKHA PARO | 140 km, 4 h ca.
Dopo colazione si parte per rientrare a Paro. La prima tappa è nella vicina Lobesa dove, con una piacevole passeggiata, attraversando il villaggio e le risaie si visita il monastero Chimi Lhakhang, il “tempio della fertilità” costruito nel 15° secolo. Si prosegue per il passo Dochula dove si sosta per il pranzo. Arrivo a Paro. Vicino ad una strada in pietra, passando sul ponte in legno a campate “Nymezampa”, coperto da scandole e sormontato da due case di guardia, che attraversa il Paro Chu, visitiamo il Paro Dzong costruito nel 1646 da Zhabdrung Ngawang Namgyal. Qui sono state girate alcune scene del film di Bertolucci “Il piccolo Buddha”. La sua torre centrale a cinque piani, il Ta Dzong, è una delle più belle, con le sue eccezionali opere in legno. Arrivo all’Hotel Tashi Namgay Resort. Cena e pernottamento.
14° giorno: mercoledì 16 ottobre
PARO
Dopo colazione è prevista la visita allo spettacolare monastero Taktsang, “il nido della tigre”, divenuto il luogo simbolo di questo esoterico paese. Ci si dirige a nord della valle di Paro fino a Ramthangkha, da dove a 2600 m. ha inizio l’escursione al monastero. Grazie ad uno speciale permesso sarà possibile visitare il monastero. Dopo la visita si scende alla caffetteria di Taktsang per il pranzo. Nel pomeriggio ci si reca a nord di Paro per visitare Kyichu Lhakhang, una coppia di templi. Rientro in Hotel. Cena e pernottamento.
15° giorno: giovedì 17 ottobre
PARO – KATHMANDU
Il volo KB 400 parte alle 07:00 per Kathmandu con arrivo alle 08:05 (gli orari possono però variare e vengono confermati a Paro). Trasferimento all’Hotel Dwarikas Heritage Deluxe Room 5*. Intera giornata dedicata alla Valle di Kathmandu. Escursione a Swayambunath, la collina sacra dalla quale, racconta la leggenda, ha avuto origine la valle di Kathmandu. Saliamo i 360 gradini fra le bandierine di preghiera e i pellegrini per raggiungere l’antico stupa con gli occhi compassionevoli di Buddha. Pranzo in ristorante. Dopo pranzo visita dei villaggi tradizionali Newari di Khokana e Patan. Rientro a Kathmandu. Cena e pernottamento in hotel.
16° giorno: venerdì 18 ottobre
KATHMANDU – PADOVA
Trasferimento in tempo utile in aeroporto per il volo di rientro. Partenza con il volo TK 727 in partenza alle ore 07:35 con arrivo a Istanbul alle ore 12:55. Partenza con il volo TK 1869 alle ore 18:00 e arrivo a Venezia alle ore 19:55. Rientro in pullman riservato a Padova.
Tashi Delek!
“Tashi Delek!” è il saluto Tibetano consueto, che può essere tradotto “Che la buona sorte ricada su di voi portandovi pace e serenità”